di Gianni De Iuliis
Dopo la morte del re di Creta Asterio, Minosse costruì un altare in onore di Poseidone in riva al mare per dimostrare il suo diritto al trono (pur essendo solo figlio adottivo dello stesso Asterio), pregando il dio d’inviargli un toro da immolare. Tuttavia, poiché l’animale era molto bello, non lo sacrificò, facendo adirare Poseidone che per vendetta fece innamorare del toro Pasifae, la moglie di Minosse. Da tale unione nacque il mostruoso Minotauro, mezzo uomo e mezzo toro.
Il Minotauro era selvaggio e feroce. Allora Minosse, per impedirgli di nuocere, lo fece rinchiudere nel labirinto di Cnosso, costruito da Dedalo. Quando Androgeo, figlio di Minosse, morì ucciso dagli ateniesi infuriati perché aveva vinto troppo ai loro giochi, il re di Creta decise, per vendicarsi della città di Atene, che questa dovesse inviare ogni anno sette fanciulli e sette fanciulle da offrire in pasto al Minotauro, che si cibava di carne umana.
Così il Minotauro diventa colui che divora gli innocenti, oltre che il simbolo della passione e dell’istinto contro la razionalità.
Teseo, eroe figlio del re ateniese Egeo, si offrì di far parte dei giovani per sconfiggere il Minotauro. Arianna, figlia di Minosse e di Pasifae, si innamorò di lui per cui gli diede il celebre “filo”, un gomitolo che gli avrebbe permesso di non perdersi nel labirinto e una spada per uccidere il Minotauro, che fu così abbattuto da Teseo.
Quindi Arianna e Teseo salparono verso Atene. Ma dopo poche miglia Teseo abbandonò la fanciulla dormiente sull’isola deserta di Nasso. Il motivo di tale atto è controverso. Secondo alcune versioni del mito pare che l’eroe abbia abbandonato Arianna per la sua nuova amante Egle, figlia di Penelope. Altre versioni riferiscono che si sentisse in imbarazzo nel ritornare in patria con la figlia del nemico. Infine, pare che Dioniso si fosse innamorato di Arianna per cui apparve in sogno a Teseo intimandogli di abbandonarla sull’isola di Nasso. Quindi il dio giunse sull’isola e sposò la figlia di Minosse.