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Estate mitologica. ERACLE di Gianni De Iuliis

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(Parte prima)

Èracle è un eroe e semidio della mitologia greca, corrispondente alla figura della mitologia etrusca Hercle e a quella della mitologia romana Ercole.

Nasce dall’unione tra la mortale Alcmena e Zeus (che aveva assunto le sembianze del marito di lei, Anfitrione). Proprio a causa di questa ennesima scappatella del marito Era, dea del focolare domestico, mise nella culla del piccolo un serpente per ucciderlo. Ma Eracle lo prese per il collo e lo strozzò, rivelando fin da subito la propria forza sovraumana.

Eracle visse alcuni anni felici a Tebe con la moglie Megara, dalla cui unione nacquero ben otto figli. Durante un’assenza dell’eroe, però, Lico decise di prendere in pugno la città di Tebe. Questi uccise il vecchio re Creonte e perseguitò i membri della famiglia di Creonte, cacciandoli dalla loro casa, privandoli di cibo e vestiti e, affascinato dall’eccezionale bellezza di Megara, volle stuprarla. Eracle, tornato in tempo per fermare questo oltraggio, aggredì l’usurpatore e lo uccise, dando giusta vendetta al suocero.

Era non intendeva tuttavia concludere le persecuzioni contro il figliastro. In combutta con Lissa, la Rabbia, fece sconvolgere la mente dell’eroe e questi, in preda al furore, uccise di propria mano moglie e figli (o, secondo altre versioni più tarde, solo i propri figli e alcuni del fratello Ificle).

 

(Nella foto: Eracle Farnese, scultura ellenistica in marmo di Glicone di Atene, risalente al III Secolo d. C., custodita nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Copia dell’originale in bronzo creato da Lisippo nel IV secolo a. C.)