di Gianni De Iuliis
Achille è figlio del mortale Peleo (per questo è detto anche Pelide) e della nereide Tetide. È l’eroe principale dell’Iliade e uno dei personaggi più celebri nel mondo antico.
Secondo alcune versioni del mito la madre avrebbe immerso Achille nel fuoco, o nelle acque del fiume Stige, per renderlo invulnerabile. Il fanciullo però era stato sorretto per il tallone che sarebbe rimasto vulnerabile (di qui l’espressione «tallone d’Achille» per indicare il punto debole di una persona). Achille fu poi consegnato al centauro Chirone perché lo educasse.
Nell’Iliade Achille, re dei tessali mirmidoni, partecipa di propria volontà alla spedizione di Troia, ma un diverbio con Agamennone lo fa ritirare per un certo tempo dalla lotta. La morte dell’amico Patroclo lo spinge però alla vendetta e l’uccisione, dopo uno spietato duello, del campione dei troiani, Ettore, sembra decidere le sorti della guerra.
Achille fu ucciso da Paride la cui freccia, guidata da Apollo, avrebbe colpito l’eroe al tallone.
Il suo amore e il desiderio di vendetta per la morte di Patroclo lo rendono umano e sensibile, oltre che pienamente consapevole delle proprie fragilità, il cui simbolo è proprio il tallone.