La fase pionieristica dell’esplorazione spaziale è racchiusa in venti anni di storia, dal 4 ottobre 1957 al 5 settembre 1977, vale a dire dai satelliti Sputnik alle sonde Voyager. Si è trattato di un periodo importante, che ha consentito alle agenzie spaziali dei principali paesi coinvolti, l’allora Unione Sovietica e gli Stati Uniti, di imparare a costruire sistemi spaziali affidabili e ha aperto la strada all’importantissima fase successiva, quella dell’esplorazione sistematica del Sistema solare coordinata a livello internazionale. Unione Sovietica e Stati Uniti lanciano i loro primi rispettivi satelliti a distanza di pochi mesi l’uno dall’altro (Sputnik, ‘compagno di viaggio’, il 4 ottobre 1957 ed Explorer, ‘esploratore’, il 31 gennaio 1958) e subito dopo si concentrano sull’obiettivo Luna, nell’ambito del quale inizia però, tra un successo e l’altro, anche la sequenza di missioni fallite. L’Unione Sovietica comincia l’esplorazione del nostro satellite naturale con il fallimento di Luna 1 – che, invece di raggiungere il luogo di destinazione, si immette in orbita intorno alla Terra – e continua sino al primo atterraggio sulla Luna, effettuato con Luna 2 il 12 settembre 1959. La faccia della Luna non visibile dalla Terra sarà invece fotografata e trasmessa da Luna 3, meno di un mese dopo.