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Esercito: a Roma il primo workshop sul reclutamento di talenti

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Si è svolto a Villa Blanc, sede della Luiss Business School, il primo workshop sul reclutamento di talenti, organizzato dallo Stato maggiore dell’Esercito che ha coinvolto rappresentanti del mondo accademico, dell’imprenditoria e del comparto Difesa, operanti nel settore delle risorse umane e ha costituito un’opportunità di confronto impostata sulla condivisione di esperienze e procedure.
Dopo il saluto di benvenuto del presidente della Luiss Business School, Luigi Abete, il capo di stato maggiore dell’Esercito, generale di Corpo d’Armata Carmine Masiello, è intervenuto per ricordare come l’Esercito sia oggi chiamato a intraprendere iniziative per conseguire gli obiettivi quantitativi e qualitativi del reclutamento, soprattutto nella componente più vitale e giovane: “La leadership diffusa è l’unica strada per superare i problemi complessi che stiamo vivendo. Motivare e generare consenso intorno agli obiettivi di un’istituzione è diverso da gestire gli interessi di un’azienda. Ciò che porta a spendersi per gli altri, qualsiasi sia il prezzo, è questione di valori”.
Gli interventi dei relatori durante le tavole rotonde dedicate al reclutamento, alla formazione e al trattenimento dei talenti sono state di primaria importanza: Antonio Liotti, Chief people & organization officer di Leonardo, Francesca Manili Pessina, Evp human resources, organization & facility Management di Sky Italia, Monica Magri, Country head of hr di The Adecco Group Italia, Aldo Forte, Head of people & organization Enel Italia, Maria Isabella Leone, responsabile Mba e Enzo Peruffo, Associate dean for education della Luiss Business School, Paola Mascaro, presidente emerita Valore D e chair G20 Empower Italy, Giacinto Ottaviani, direttore del Centro alti studi della difesa e il generale Carlo Lamanna, comandante del Comando per la formazione e la dottrina dell’Esercito.
Il sottocapo di stato maggiore dell’Esercito, generale Salvatore Camporeale, nel proprio intervento di chiusura ha sottolineato come oggi sia necessario approfondire le caratteristiche delle nuove generazioni, captarne le aspirazioni, razionalizzare i processi e renderli costo-efficaci al fine di risultare sempre attrattivi e competitivi nel mondo del lavoro: “L’attrattività nei confronti dei giovani deve risiedere nella specificità del nostro servizio alla Repubblica e nell’unicità dei nostri compiti”. (AGI)