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Ercolano: domus riaperte dopo 25 anni, nuova app e presto scavi

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Riaprono dopo 25 anni due tra le più affascinanti domus dell’antica Ercolano, la casa del Colonnato tuscanico e la casa del Sacello di legno. Saranno pianificati nuovi scavi nella parte orientale del sito archeologico, esplorata finora per un quinto della sua estensione. Grazie a un’app, inoltre, sarà possibile un accesso innovativo alle bellezze della città antica.
Per celebrare il rinnovamento dell’offerta culturale del Parco archeologico, frutto anche della collaborazione pubblico-privato con il Packard Humanities Institute, il taglio del nastro è affidato al ministro della Cultura, Alessandro Giuli.
Con la riapertura al pubblico delle due case, termina la prima fase del progetto Domus, che prevede complessivamente il restauro conservativo di sei residenze. Quelle del Colonnato tuscanico e del Sacello di legno rappresentano simbolicamente l’origine dell’antica Ercolano. Nella prima è infatti presente un dipinto che raffigura il sacrificio di fondazione della città da parte di Ercole, mentre nel larario della seconda è stata ritrovata una statuetta dello stesso eroe.
Grazie all’ampliamento dell’offerta culturale, Ercolano si conferma un luogo unico dove la storia antica incontra le tecnologie moderne. Per entrare appieno nella bellezza di questi luoghi, il Parco mette da oggi a disposizione una nuova app mobile (per Android e IOs), parte integrante di ‘Ercolano Digitale’, l’ecosistema di risorse online fruibili attraverso il nuovo portale istituzionale del Parco, dove sono già presenti contenuti 3D, la piattaforma dedicata alla catalogazione dei reperti e il portale Open Data, presto on line per l’intera comunità scientifica di riferimento e non solo.
L’app ‘Ercolano digitale’ è disponibile in nove lingue e può essere scaricata gratuitamente dai principali stores. E’ unica nel suo genere perché sfrutta l’innovativa connessione wi-fi e li-fi del Parco, attraverso cui le informazioni arrivano automaticamente sui device, fornendo contenuti contestuali rispetto alla posizione del visitatore, grazie ad una capillare rete di ‘beacon bluetooth’. I visitatori possono scegliere tra cinque percorsi in base ai contenuti tematici, all’età e ai tempi di percorrenza.
“Da questo pomeriggio – spiega Giuli – il pubblico potrà tornare ad ammirare due tra le più belle residenze presenti in questo luogo, eternato dal fuoco del Vesuvio, che qui ha agito in modo differente rispetto a Pompei, consentendo la conservazione di testimonianze davvero uniche in tutto il Mediterraneo”. Ancor più di Pompei, fa notare il ministro, grazie alle possibilità offerte dal digitale, “chi percorre questi cardi e decumani può percepire con un’immediatezza pre-logica la vita che li animava. Con uno spirito quasi medianico si avverte la presenza dell’antico nella nostra contemporaneità. Un’esperienza offerta da pochi siti archeologici al mondo ed esaltata dallo straordinario stato di conservazione dei luoghi e dagli innovativi restauri”. Le domus che tornano visibili oggi “rappresentano anche simbolicamente la nuova, speciale e magnifica condizione di questo sito – evidenzia il titolare del MiC – nella raffigurazione, vediamo un Ercole giovane, come si può considerare sempre giovane l’antica Ercolano, che dal lungo cammino intrapreso finora insieme alla fondazione Packard trae forza e vigore per proseguire a splendere di questa bellezza speciale”. Le domus restaurate e gli strumenti digitali si aggiungono all’offerta di visita già a disposizione del pubblico e rendono l’esperienza di camminare in una città romana ancora più affascinante e ricca di contenuti, respirando l’atmosfera degli ercolanesi di duemila anni fa. Un’esperienza resa ancora più suggestiva grazie all’eccezionale stato di conservazione e agli innovativi restauri inaugurati da Amedeo Maiuri a partire dalla fine degli anni ’20 del Novecento. (AGI)