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Emilia Romagna: 24 mln per danni maltempo. Stop Lega a polizza case

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Venti milioni per i danni causati dal maltempo in Emilia Romagna e 4 per le Marche. Il Consiglio dei ministri stanzia le prime risorse volte a fronteggiare l’emergenza e dichiara lo stato di emergenza in conseguenza degli eccezionali eventi meteorologici che si sono verificati il 17 e 18 settembre nel territorio delle province di Reggio-Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Forli’-Cesena e Rimini e lungo la costa delle Marche. “Continueremo a garantire il massimo supporto a tutta la popolazione colpita”, afferma la premier Giorgia Meloni sui social. Ma accanto alla polemica tra esecutivo, centrodestra e regione Emilia Romagna sugli interventi e le risorse che non sarebbero state utilizzate, scoppia anche quella sulle polizze assicurative per le abitazioni, con la Lega che innalza subito un muro e le opposizioni che accusano il governo di introdurre una tassa sulla casa. “La legge sulla polizza assicurativa per le imprese è già obbligatoria, è stata votata dal Parlamento nel dicembre scorso e nella legge di bilancio 2024. Per le aziende c’è una legge già approvata, non c’è nulla da rinviare”, scandisce innanzitutto il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, commentando l’emendamento di FdI al Senato che mirava a rinviare a fine 2025, quindi di un anno, l’avvio della normativa. Emendamento poi ritirato dal promotore. Quanto alla possibilità di una polizza anche per le case private, il ministro osserva: sul punto “è aperto un confronto, un ragionamento per capire intanto se le compagnie di assicurazione sono disponibili. Vedremo come va. Noi puntiamo su un partenariato pubblico privato, poi bisogna decidere se deve essere, come io sostengo almeno nella prima fase, facoltativo”.
Ma l’ipotesi della polizza per le abitazioni private si scontra con la netta contrarietà della Lega: “Non viviamo in uno stato etico dove lo stato impone”, dice categorico Matteo Salvini, “lo Stato può dare indicazioni, ma non impone, vieta o obbliga a fare”. E il leghista Stefano Candiani aggiunge: “E’ una proposta intelligente se fatta in modo intelligente, è una proposta stupida se fatta in maniera stupida”. Ovvero, “se significa fare un’assicurazione e basta di fatto si configura come una tassa a favore delle compagnie assicuratrici e non è certo una proposta condivisibile e accettabile”. Critiche anche alcune forze di opposizione: “La risposta del governo alla crisi climatica è la polizza assicurativa a carico di famiglie e imprese”, afferma il verde Angelo Bonelli. “E’ una patrimoniale mascherata”, sostiene Silvia Fregolenti di Iv. E la coordinatrice nazionale, Raffaella Paita, rincara: “E’ una tassa occulta”. Ma Meloni lascia correre e non raccoglie alcuna polemica e da Siracusa, dove ha inaugurato l’Expo DiviNazione, collegato al G7 dell’Agricoltura, taglia corto: “Io lavoro, le polemiche le lascio agli altri”. In serata, parlando con l’Agi, il ministro Musumeci torna a spiegare: “Stiamo lavorando per un partenariato pubblico-privato anche con i ministri Urso e Giorgetti. L’operazione non è semplice, è inutile nascondersi dietro un dito, perché bisogna tenere conto anche delle realtà sociali in cui si interviene”. “Ad ogni modo sono convinto che la polizza assicurativa contro i rischi naturali oggi, visto anche il cambiamento climatico, sia una necessità. Si tratta di capire se rendere la polizza obbligatoria o, come protenderei io, facoltativa, ma un cittadino che ha costruito in una zona a rischio e vuole difendere il proprio bene, sottoscrivendo una polizza, ottiene anche il sostegno dello Stato che non è più nella condizioni di fornire risorse per tutti e per sempre dopo una catastrofe”. (AGI)
SER