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Elezioni Turchia: ancora contestati i risultati ad Ankara e Istanbul

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Concluse le elezioni amministrative in Turchia, che hanno visto l’opposizione laica guidata dal Chp strappare all’Akp del presidente Erdogan importanti città costiere come Smirne e Antalya, mancano ancora i risultati ufficiali delle due città più importanti, Istanbul e Ankara, dove è testa a testa all’ultimo voto tra i candidati dell’Akp del presidente Recep Tayyip Erdogan e gli sfidanti repubblicani. 

“Finiscano il conteggio immediatamente, e lo dicano che Istanbul è ormai dipinta di rosso”, tuona il repubblicano Ekrem Imamoglu, che in base agli ultimi dati è in testa nella corsa alla poltrona di sindaco di Istanbul con il 48,81% dei voti sull’ex premier Binali Yildirim, che corre per l’Akp. Imamoglu ha ringraziato gli elettori e gli alleati nazionalisti dell’Iyi parti, ma sopratutto i filo-curdi dell’Hdp, che rinunciando a presentare un proprio candidato hanno fatto confluire i propri voti sul candidato repubblicano, risultando decisivi, sempre in attesa dell’ultimo dato ufficiale. Ieri sera era stato l’Akp, a spoglio ancora in corso, a rivendicare la vittoria.

Ad Ankara, dove il candidato sindaco del Chp era dato già in testa ieri sera, l’Akp non ci sta e mentre si aggrappa a una speranza sempre più flebile in attesa dei risultati ufficiali ad Istanbul, annuncia ricorso ad Ankara. Il segretario generale, Fatih Sahin, ha annunciato ricorso denunciando violazioni e voti invalidi contati in 12.158 seggi. Il partito di Erdogan ha perso Ankara dopo un interregno durato 25 anni e terminato ieri con la vittoria del candidato repubblicano Mansur Yavas, che ha prevalso sul rivale Mehmet Ozhaseki.

Vedi: Elezioni Turchia: ancora contestati i risultati ad Ankara e Istanbul
Fonte: estero agi


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