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EF: studio, inglese in flessione, l’Italia ai livelli del 2019

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Un costante ridimensionamento della padronanza della lingua inglese nel mondo, dove le competenze degli uomini restano migliori rispetto a quelle delle donne e l’inglese dei giovani professionisti rimane superiore a quello di studenti e adulti sopra i 40 anni. Sono alcuni dei risultati che emergono dall’edizione 2024 dell’Indice di conoscenza dell’inglese realizzato da EF Education First, il più ampio rapporto globale sulle competenze in inglese, che dal 2011 fotografa i livelli di nazioni, città e regioni. L’Indice 2024 è stato elaborato sui test di 2,1 milioni di adulti dai 18 anni in su, non madrelingua inglese, in 116 Paesi. In testa l’Olanda, seguita da Norvegia e Singapore.
L’Italia è al 46° posto: scende ai livelli del 2019, superata in Europa da Spagna, Ucraina, Albania e Russia. Al vertice della classifica italiana resta il Friuli-Venezia Giulia: il divario tra Regioni con competenze più basse e più alte sta lentamente riducendosi (da oltre 100 punti nel 2012 a 70). La variazione delle competenze tra Nord e Sud rimane invece evidente. È Verona la città dove si parla l’inglese migliore. Il rapporto registra un nuovo lieve calo delle competenze dei giovani italiani: la fascia dei neodiplomati ha subito un nuovo lieve calo, evidenziando come ancora sussiste un impatto della pandemia su questi studenti. Gli universitari invece sono stabili e i giovani professionisti continuano a migliorare. La fascia di età più anziana ha subito una lieve flessione, ma il trend complessivo è positivo.
“Benché l’EF EPI di quest’anno mostri che il livello dell’inglese in Italia non riesca a crescere, resta fondamentale il ruolo di questa lingua nella comunicazione e nella cooperazione internazionale”, dichiara l’ad di EF Italia, Natalia Anguas. “Partendo da questo fatto – aggiunge – l’EF EPI offre preziosi spunti di riflessione sull’importanza di continuare negli investimenti previsti dal sistema educativo per l’insegnamento dell’inglese in Italia, sia nella formazione e aggiornamento dei docenti, che favorendo sempre più gli scambi culturali e le esperienze di soggiorno studio all’estero”. (AGI)