L’adozione dell’intelligenza artificiale nel settore delle costruzioni rappresenta uno stimolo per migliorare produttività, sicurezza e sostenibilità in tutte lefasi del ciclo di vita delle opere. E’ quanto è emerso nel corso del convegno ‘La sfida dell’intelligenza artificiale per le costruzioni’. La Generative AI nel settore delle costruzioni può avere un impatto economico tra i 90 e i 150 miliardi di dollari. Le imprese che sono partite per prime (2017) nell’adozione dell’intelligenza artificiale sono riuscite in minor tempo ad assorbire l’investimento iniziale e successivamente ad avere maggiori introiti. Le altre imprese, partite in ritardo, dovranno attendere il 2030 e oltre per rientrare dall’investimento. Analizzando le top 50 imprese del settore delle costruzioni a livello mondiale si evidenzia che le imprese più grandi stanno formando partnership con società tecnologiche per sviluppare piattaforme di intelligenza artificiale. Non esiste un percorso univoco o metodologie standardizzate per implementare l’intelligenza artificiale nel settore. Anche la formazione del personale sull’IA rimane sporadica e non sistematica. Con l’intelligenza artificiale più efficienza e più sicurezza, riduzione dell’80% dei tempi di preparazione delle offerte nelle gare d’appalto, taglio dal 50% al 70% dei tempi di consegna, riduzione dal 20% al 30% dei costi di manutenzione, precisione maggiore dell’80% nel controllo della qualità e del design, riduzione dal 30% al 50% delle tempistiche di sviluppo della progettazione. Attraverso il monitoraggio in tempo reale delle condizioni di lavoro si possono identificare in anticipo situazioni di pericolo, segnalando accessi non autorizzati, prevedendo incidenti e verificando il rispetto dei protocolli di sicurezza. L’adozione di queste tecnologie permetterebbe di ridurre sensibilmente il numero di infortuni, migliorando il benessere dei lavoratori e la gestione del rischio.
“Più della metà delle risorse Pnrr destinate alle costruzioni ha riguardato obiettivi legati alla transizione verde (54%) mentre solo il 7% alla transizione digitale. Questo divario sottolinea la necessità di un maggiore impegno per promuovere la trasformazione digitale nel settore. Serve una strategia nazionale per l’intelligenza artificiale delle costruzioni, superando politiche e programmi frammentati che fino ad oggi non sono riusciti a innescare una vera rivoluzione digitale, e consentire così alle imprese di affrontare al meglio questa sfida”, ha osservato Federica Brancaccio, presidente Ance. (AGI)