Non amano chiamarlo marketplace e la definizione di ecommerce gli sta stretta: per TikTok il negozio online appena lanciato in Italia, Francia e Germania è una ‘discovery’, completamente diversa. Ma in cosa consiste e perché sarebbe diverso, ad esempio, da quelli già attivi sulle piattaforme di Meta? A partire dal 31 marzo, i 22,8 milioni di utenti in Italia potranno acquistare direttamente sulla piattaforma prodotti proposti da brand, PMI e creator locali, attraverso video interattivi e dirette live solo facendo tap su un link. L’idea è quella di fondere intrattenimento e acquisto in un’unica soluzione capitalizzando il tempo speso dagli utenti a scrollare video e abbattendo passaggi da una piattaforma all’altra (ad esempio Amazon) che finirebbero per penalizzare la permanenza e il traffico sulla app, ma soprattutto i potenziali guadagni in trenini di commissioni per ByteDance.
In buona sostanza gli utenti potranno acquistare ciò che vedono nei video del feed “Per Te” o durante le dirette senza uscire da TikTok che tratterrà una percentuale dalla transazione.
L’obiettivo è di rendere centrale l’interazione tra venditore e consumatore grazie a commenti, raccomandazioni in tempo reale e consigli durante le dirette. TikTok non ha reso noto quante sono le aziende italiane potenzialmente interessate dalla nuova funzione – nel mondo i venditori presenti sulla piattaforma sono 15 milioni – ma la commissione che andrà in tasca a ByteDance, assicurano, sono definite dai marchi e dai venditori. L’idea è quella di coinvolgere non solo le aziende, ma anche i creatori di contenuti che ne promuovono i prodotti. A farla da padrona sono soprattutto le realtà legate al mondo della cosmetica e della moda e per questo tra le aziende capofila ci sono Nivea, Goovi, Veralab, Nabla, BiSilver, ShaftJeans, GiglioTigrato. Ma anche il merchandising culturale, come Treccani Emporium.
TikTok dice di garantire un’esperienza d’acquisto sicura grazie ai controlli sui prodotti e i venditori, sulle politiche di reso, le recensioni verificate e le transazioni gestite da provider certificati. (AGI)
UBA