AGI – Coordinare la risposta europea alla pandemia, in particolare sulla produzione e la distribuzione dei vaccini. Mario Draghi sente Angela Merkel in vista del vertice straordinario dei capi di Stato e di governo della Ue previsto per giovedì e venerdì.
Dopo i contatti del premier al G7 si tratta del primo colloquio bilaterale del presidente del Consiglio con un leader di primo piano della scena internazionale. Palazzo Chigi definisce il colloquio un “primo contatto preliminare” per favorire un “esercizio condiviso” della gestione della pandemia da parte dei 27. Ma che la telefonata sia partita alla volta di Berlino non è un certamente un fatto secondario. E non un caso.
L’ex presidente della Bce riprende a tessere un filo mai abbandonato negli anni con la cancelliera tedesca, un’intesa che si è consolidata nel corso delle stagioni e che ha segnato la storia dell’Unione. Draghi e Merkel nella differenza di ruoli, ma con la stessa sensibilità politica e capacità di leadership, hanno giocato allo stesso tavolo dandosi spesso sponda sia sulla crisi greca che che sulla svolta di Frrancoforte nel varare il quantitative easing, il piano di acquisto di titoli di stato dalle banche per immettere denaro nell’economia europea e finanziare così la crisi del debito sovrano.
L’esito finale del bazooka che la Bce riuscì a caricare per salvare la moneta unica e la stessa costruzione europea infatti, fu costruito attorno al reciproco sostegno che l’allora presidente della Bce e la cancelliera si diedero a vicenda per superare le resistenze dei ‘falchi’ di Berlino, il ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble e il governatore della Bundesbank Jens Weidmann.
La ‘speciale relazione’ tra l’ex presidente dell’Eurotower e la cancelliera tedesca si è messa in moto anche in funzione anti-Trump: il protezionismo di Washington, temutissimo da Berlino, è stato più volte nel mirino anche di Draghi che all’ex presidente Usa che accusava la Bce di aver fatto dell’euro un marco sotto mentite spoglie rispose a muso duro ‘noi non manipoliamo la moneta”.
Dopo lavorato di sponda per mettere in sicurezza l’euro e la stessa Unione negli anni scorsi, la sfida questa volta è la lotta alla pandemia: Draghi e Merkel, con la loro ‘special relationship’, potrebbero imprimere un’accelerazione alla risposta comune europea sul fronte della distribuzione del siero, ma anche su quello della produzione dei vaccini, dopo i ritardi delle settimane scorse e le defaillance di Bruxelles ammesse dalla stessa Commissione Ue.
Fonti di stampa riferiscono dell’ipotesi di creare delle sinergie industriali tra i vari paesi nella produzione del vaccino per favorire la distribuzione più rapida e superare la tempesta pandemica che ha gettato l’Unione nella più grave recessione della sua storia. Giovedi e venerdì i due si ritroveranno (virtualmente) a Bruxelles assieme agli altri leader. E da Draghi e Merkel la Ue si attende una svolta che possa farla uscire da una nuova crisi.