AGI – Fare presto, prestissimo: i ministri 5 stelle paventano il ‘rischio palude’. Durante il ‘conclave‘ di oggi in un agriturismo alle porte di Roma, gi esponenti M5s di governo hanno concordato sulla necessità di stringere i tempi per il riassetto del Movimento. Per dedicarsi ai temi che stanno a cuore dei cittadini. Certo. Ma alla base della fretta c’è la consapevolezza che ogni giorno che passa e che vede il Movimento arrabattarsi fra correnti e polemiche interne, è un problema in più.
Le Regionali, d’altra parte, hanno lasciato il segno e se è vero, come dice Vito Crimi, che il Partito Democratico “non cerca di approfittare della debolezza dei 5 stelle”, è altrettanto vero che la forza dei dem rischia di corrodere, da una parte, il consenso dei grillini e dall’altra di occuparne il posto come partito ‘locomotiva’ dell’esecutivo.
Zingaretti ha già fissato i punti dell’agenda che, secondo il segretario dem, dovrebbe ispirare l’azione del governo. Oggi i pentastellati hanno messo sul tavolo scuola, completamento del reddito di cittadinanza con le politiche attive del lavoro e riforma fiscale. Su quest’ultimo punto il capo politico M5s ha spiegato che si tratta di un tema che “sta a cuore a imprese e cittadini” e, come tale, merita attenzione. Parole alle quali Zingaretti plaude convinto: “Siamo pronti ad aprire un tavolo per cominciare a lavorare insieme”.
A parte la riforma fiscale, tuttavia, Pd e M5s sembrano ancora lontani. Crimi torna a parlare di reddito di cittadinanza che, ammette, “va completato con le politiche attive del lavoro”, ma ha pur sempre “salvato 2,5 milioni di persone colpite dalla crisi Covid. Nell’altro ‘conclave’, quello che ha visto Zingaretti al tavolo con i ministri dem, si è invece centrata l’attenzione su come utilizzare le risorse del Recovery Fund: Green New Deal, crescita digitale, investimenti in tecnologia e lotta alla diseguaglianza sociale, sono state le parole d’ordine.
E dal Pd è emersa anche la volontà di riaprire il confronto sul concorso per i docenti fissato dalla ministra 5 stelle, Lucia Azzolina. La responsabile Scuola Pd, Camilla Sgambato, infatti, si fa interprete dei dubbi dei sindacati e paventa il rischio che, “in un momento come questo”, il concorso finisca per penalizzare ancora una volta la didattica portando migliaia di insegnanti lontani dalle cattedre. Non solo: gli insegnanti in quarantena precauzionale non potrebbero partecipare ai concorsi.
La ministra, però, tira dritta: “Il concorso si farà, domani usciranno le date”. Se a questo si aggiungono i sospetti avanzati da ambienti M5s sulla reale natura della richiesta del Pd – strappare il ministero dell’Istruzione ai grillini – si vede come quella “maggiore unità delle forze politiche” di governo, auspicata da Zingaretti in una lettera al portavoce delle Sardine, sia ancora tutta da costruire.
Vedi: Doppio conclave Pd e M5s, prove di dialogo sull'agenda di governo
Fonte: politica agi