Disoccupazione ai massimi anche nel mese di luglio. Mentre Il Governo resta fermo senza prendere iniziative sullo sviluppo. Serve una scossa all’economia con politiche di sviluppo e di internazionalizzazione delle imprese non piu’ rinviabili. A chiederlo il Presidente di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro dopo la lettura dei dati ISTA sulla disoccupazione in Italia. La disoccupazione nel mese scorso si è fermata al 12%, invariata rispetto a giugno (-0,033 punti percentuali), anche se resta in aumento su base annua, con un rialzo di 1,3 punti. Lo rileva l’Istat (dati provvisori). Con luglio la disoccupazione tocca la soglia del 12% per la quarta volta consecutiva. Se poi verifichiamo il secondo trimestre dell’anno vediamo che il tasso di disoccupazione è pari anche in questo caso al 12%, in crescita in questo caso di 1,5 punti percentuali rispetto a un anno prima. Per gli uomini l’indicatore passa dal 9,8% all’attuale 11,5% e per le donne dall’11,4% al 12,8%. Prosegue – rileva ancora l’Istat – la riduzione tendenziale dell’occupazione italiana (-581.000 unità), mentre si arresta la crescita di quella straniera (-4.000 unità). In confronto al secondo trimestre 2012, tuttavia, il tasso di occupazione degli stranieri segnala una riduzione di 3,5 punti percentuali a fronte di un calo di 1,2 punti di quello degli italiani. Il calo dell’occupazione si concentra nell’industria in senso stretto (-2,4% con 111.000 posti in meno e nelle costruzioni (-12,7% con 230.000 posti in meno). Per il secondo trimestre consecutivo, e a ritmi più sostenuti, l’occupazione si riduce anche nel terziario (-1,0%, pari a -154.000 unità). Non si arresta il calo degli occupati a tempo pieno (-3,4%, pari a -644.000 unità rispetto al secondo trimestre 2012), che in quasi metà dei casi riguarda i dipendenti a tempo indeterminato (-2,5%, pari a -312.000 unità). Gli occupati a tempo parziale aumentano in misura minore rispetto al recente passato (1,5%, pari a +59.000 unità). E la crescita – spiega l’Istat – riguarda esclusivamente il part time involontario. Per il secondo trimestre consecutivo, e con maggiore intensità – spiega infine l’Istat – cala il lavoro a termine (-7,2%, pari a -177.000 unità), cui si accompagna la nuova diminuzione dei collaboratori (-7,0%, pari a -32.000 unità). L’altro dato allarmante riguarda la disoccupazione giovanile che torna a salire.Tra i 15-24enni, rileva l’Istat, le persone in cerca di lavoro sono 635 mila e rappresentano il 10,6% della popolazione in questa fascia d’etá. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero l’incidenza dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, è pari al 39,5%, in aumento di 0,4 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 4,3 punti nel confronto tendenziale con l’anno scorso. Drammatico l’aumento del numero dei disoccupati che continuano ad aumentare e nel secondo trimestre 2013 raggiunge quota 3,075 milioni, 370 mila in più rispetto all’anno prima (+13,7%). L’incremento è diffuso su tutto il territorio e interessa in oltre metà dei casi persone con più di 35 anni. il 55,7% dei disoccupati cerca lavoro da un anno o più.