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Discoteche, Ferragosto ultima spiaggia della movida

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AGI – Ferragosto ultima spiaggia per le discoteche. Parola del governo che annuncia una ‘stretta’ sin dalla prossima settimana a causa dell’aumento dei contagi. In un colloquio con La Stampa il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia annuncia un programma di misture restrittive: “Con i colleghi Speranza e Patuanelli abbiamo fatto un discorso chiaro alle regioni: le discoteche non andavano proprio riaperte, le linee guida del governo andavano in questa direzione”. Ma le Regioni forti dell’autonomia hanno si sono mosse in ordine sparso consentendo quasi tutte, di fatto, seppure tra restrizioni, minacce di sanzioni e appelli al buon senso, la riapertura delle piste da ballo. 

Santelli spegne la musica in Calabria

È l’unica Regione dove le discoteche resteranno chiuse dopo l’ordinanza della governatrice Jole Santelli che  ha vietato l’apertura di tutti i locali da ballo, compreso le serate danzanti negli stabilimenti balneari. La decisione è giunta dopo la positività di un giovane che, nei giorni scorsi, aveva frequentato due noti locali di Soverato, località turistica della costa ionica catanzarese. Subito dopo la scoperta di questo caso erano stati alcuni sindaci ad ordinare la chiusura dei locali da ballo, provvedimento esteso poi a tutta la regione dalla presidente Santelli. Una decisione in qualche modo inattesa in una regione che  era stata tra le prime riaprire le discoteche  e altri locali subito dopo il lockdown, salvo ora dover fare i conti con i nuovi contagi in piena stagione estiva. 

In Puglia tutto aperto nonostante la polemiche

Le discoteche saranno regolarmente aperte a Ferragosto, malgrado le polemiche di questi ultimi giorni per gli assembramenti sulle piste da ballo documentati da foto e filmati diffusi sul web. Uno degli episodi più discussi si è verificato in una nota discoteca di Gallipoli la sera del 31 luglio scorso, dove il famoso dj francese Bob Sinclar ha girato e poi pubblicato sui social un video in cui si vedono numerosi ragazzi intenti a ballare molto vicini tra loro e senza le mascherine. Al momento, sembra non avere sortito alcun effetto la richiesta che il Codacons ha rivolto ai prefetti pugliesi di disporre la chiusura dei locali per evitare aggregazioni e affollamenti potenzialmente rischiosi, tenuto conto dell’impennata della curva epidemiologica che, l’altro ieri, in Puglia ha fatto segnare un picco di 33 casi di Covid-19. 

In Sicilia si balla ma capienza ridotta del 60%

Vietata l’attività delle discoteche al chiuso, in Sicilia si può ballare in sale all’aperto solo se si ha la mascherina e si si rispetta il distanziamento sociale. Il locale che ospita i clienti non può accoglierne oltre il 40% della capienza autorizzata. Lo stabilisce l’ordinanza emanata dal presidente della Regione, Nello Musumeci, il 9 agosto scorso. Per chi viola le disposizioni è prevista la sospensione dell’attività, come è accaduto a Custonaci, nel Trapanese, dove i carabinieri hanno ‘sorpreso’ 800 giovani a danzare senza mascherina e pericolosamente vicini l’un l’altra. I sindaci hanno inoltre, hanno il potere di inibire l’esercizio di ciascuna attività in caso di violazioni e fino al ripristino delle condizioni previste dall’ordinanza. Per quel che riguarda le notti dei giorni 14 e 15 agosto, i locali che vogliano organizzare feste e balli devono comunicarlo al Comune e alla prefettura 48 ore prima.

In Campania serate musica e aperitivo per evitare multe 

In Campania si balla, almeno all’aperto. Le discoteche sono aperte da giugno. Meno gente, distanziamento, mascherine nelle parti dei locali al chiuso. Le regole sono semplici e fissate dall’ordinanza numero 59 firmata dal presidente della Regione, Vincenzo De Luca, il primo luglio scorso. I locali hanno potuto ospitare di nuovo serate danzanti dal 4 luglio, dopo che con l’ordinanza numero 56 avevano riaperto ma solo per l’ascolto di musica.

Le prescrizioni imposte dalla regione, fissate dagli esperti dell’Unità di crisi, hanno previsto la riorganizzazione degli spazi, con percorsi di ingresso e uscita separati per garantire l’accesso in modo ordinato ed evitare assembramenti. La capienza massima nelle sale è determinata dall’obbligo di garantire un metro tra i clienti seduti e 2 metri tra quelli che accedono alla pista da ballo. Molte discoteche di Napoli però, tra cui alcune delle più gettonate della movida nella zona di Coroglio, hanno preferito mantenere l’abitudine delle serate con aperitivi accompagnati da musica piuttosto che incorrere nelle multe salate per mancato rispetto delle norme da parte dei loro clienti.

In Sardegna tutto aperto, lo chiede il Consiglio regionale 

Discoteche aperte in Sardegna. Lo ha deciso il presidente della Regione Christian Solinas anche in seguito alle richieste pressanti degli esercenti e dopo che il ‘caso’ era finito in Consiglio regionale. Tutti in pista da ballo nei vari locali dell’isola, secondo quanto prevede il provvedimento emanato nella notte di martedì, ma rispettando rigorosamente in locali all’aperto e rispettando la distanza di due metri. 

Il presidente della Regione, dopo due giorni di ‘vuoto legislativo’ per il mancato rinnovo della precedente ordinanza, ha deciso per il sì nonostante una quindicina di giovani, una settimana fa, siano risultati positivi dopo una serata in discoteca a Carloforte. Un provvedimento scaturito dopo una giornata convulsa in Aula dove è stato interrotto il dibattito sulla riforma sanitaria per discutere dei ‘locali da ballo’. Solinas ha chiesto e ottenuto un ordine del giorno unitario per il via libera alle discoteche firmato dai rappresentanti di maggioranza e opposizione. 

In Toscana  discoteche ‘blindate’ dall’ordinanza Rossi

Dai locali griffati del Forte dei Marmi alle luci stroboscopiche al laser delle piste dell’Argentario la voglia di ballare facendo l’alba resta per i giovani toscani un must irrinunciabile. Ma in tempi di Covid, senza osservare le precauzioni, potrebbe costare molto caro. In Toscana, il governatore della Regione, Enrico Rossi, pur affermando di essere “personalmente favorevole alla chiusura” dei locali, in attesa di un “provvedimento nazionale” ha stilato un’accurata ordinanza “restrittiva rispetto alle linee guida nazionali”.

Nell’ordinanza firmata dal presidente della Regione le prescrizioni prevedono una adeguata informazione (cartellonistica, audio, video, etc) sulle misure di prevenzione e spazi per garantire l’accesso in modo ordinato, in modo di evitare assembramenti di persone. Il numero di capienza massima calcolato deve essere documentato e comunicato alle autorità e non può essere in alcun modo superato. Occorrerà anche organizzare percorsi separati per l’entrata e per l’uscita, monitorare gli accessi e prevedere addetti alla sorveglianza del rispetto del distanziamento. Obbligatorio anche il rilevamento della temperatura corporea.

Molti locali chiusi in Emilia Romagna, ma si temono le feste in spiaggia

Nonostante in Emilia-Romagna numerose discoteche siano state ‘sigillate’ dalle forze dell’ordine negli ultimi giorni per il non rispetto delle normative sul distanziamento, la Regione non prevede per ora provvedimenti di chiusure generalizzate come già accaduto per esempio in Calabria. Sono quindi in vigore, anche per Ferragosto, le linee guide già approntate alcune settimane fa: sono aperte le strutture con piste da ballo solo all’aperto e con distanza minima tra gli avventori di due metri. 

È inoltre obbligatoria la mascherina negli spazi al chiuso, non è consentita la consumazione di bevande al banco, dovrà essere mantenuto se possibile un registro delle presenza. I gestori dovranno  favorire i pagamenti con modalità elettroniche. Il problema assembramenti è particolarmente sentito sulla riviera romagnola, quanto mai affollata di turisti in questo periodo, molto poco inclini a rispettare le precauzioni anti-Covid. Per Ferragosto, anche a causa di molti locali chiusi forzatamente, sono state organizzate numerose feste in spiaggia. Per questo motivo, da Cervia la Cooperativa bagnini ha lanciato un appello affinché si annullino gli eventi sull’arenile organizzati negli stabilimenti balneari: tra i motivi la difficoltà di far rispettare i distanziamenti.

In Veneto si apre, preoccupano ‘assembramenti organizzati’

Discoteche aperte in Veneto anche a Ferragosto e nessuna limitazione se non quelle previste dalle misure di contenimento del coronavirus. E quindi si dovrà entrare nei locali, rigorosamente all’aperto, con percorsi differenziati in entrata e in uscita, muniti di mascherina e nel rispetto delle misure di distanziamento. Fa eccezione la nota discoteca il Muretto di Jesolo che ha annunciato la chiusura anticipata della stagione dopo essere stata sanzionata più volte negli ultimi giorni. Dal canto suo il governatore del Veneto Luca Zaia ha ribadito nel corso di una conferenza stampa che sarebbe errato parlare solo discoteche, mentre sarebbe da fare “un discorso più complessivo che riguarda tutti gli assembramenti organizzati in occasione del Ferragosto”.

Lombardia, ‘guancia a guancia’ sì ma tra congiunti

Balli all’aperto, in terrazze e giardini in Lombardia, ma ad “almeno un metro di distanza”. Le discoteche che hanno uno spazio sotto le stelle possono, con tutte le cautele imposte dall’emergenza sanitaria, accogliere chi ha voglia di scatenarsi in pista a Ferragosto.

La Regione ha emanato delle linee guida per i titolari dei locali aggiornate in base all’ordinanza del 13 agosto 2020, chiarendo ogni dettaglio. Si balla ad almeno un metro di distanza e bisogna garantire “almeno due metri tra gli utenti che accedono alla pista da ballo”. Il guancia a guancia è ammesso, ma solo tra congiunti. Gel disinfettante a disposizione di tutti in più punti del locale. Quanto alla mascherina, per gli ospiti questa va usata negli ambienti al chiuso e anche all’esterno tutte le volte che non è possibile rispettare la distanza interpersonale di un metro, e resta sempre obbligatoria per il personale di servizio.

​In Piemonte si balla all’aperto, ma controlli intensificati 

Via libera a sale da ballo e discoteche all’aperto, ma massima attenzione al rispetto delle norme anti-Covid che vietano assembramenti e contatti ravvicinati. Il Piemonte si prepara al sabato di Ferragosto senza, al momento, porre limitazioni agli appassionati della movida. Resta quindi in vigore l’ordinanza che a inizio luglio ha consentito la riapertura dei locali, pur nel rispetto delle norme sul distanziamento sociale. L’aumento dei contagi registrato nelle ultime ore potrebbe cambiare le cose, ma dalla Regione non è arrivata alcuna segnalazioni su possibili restrizioni. Ieri sera la polizia di Asti ha eseguito un blitz in una sala da ballo di Vigliano d’Asti dove erano presenti oltre 500 persone, in violazione delle regole sulla distanza interpersonale di un metro. Gli agenti hanno interrotto la serata, fatto defluire il pubblico e denunciato i gestori.

In Liguria niente ordinanze, i gestori puntano sulla responsabilità

Nessuna ordinanza della Regione sulle discoteche, ma l’invito è quello a mantenere massima prudenza e rigido rispetto delle regole. Tra gli avventori, “c’è chi rispetta le regole e chi non le rispetta: bisogna responsabilizzare gli avventori e, in caso, toccare il portafogli”. Lo dice Stefano Rosina, vice presidente provinciale Silb Genova, parlando delle misure anticovid e della polemica che si è innescata sulle discoteche di tutta Italia. “Per quanto riguarda le discoteche autorizzate, con tanto di licenza, quando abbiamo riaperto abbiamo rivisto la capienza dei locali in modo da dare ad ogni cliente la possibilità di avere un metro fuori dalla pista e due in pista”.

Ma non è l’unica misura del protocollo da rispettare: percorsi obbligati in ingresso e uscita, obbligo di mascherina quando si accede e anche all’interno qualora non si riesca a garantire il distanziamento. E poi sanificazione dei locali, dei divani dove c’è scritto il numero massimo di persone che si può sedere, dei bagni, dispenser di igienizzante e megaschermi in cui si proiettano messaggi sul rispetto del distanziamento e sull’uso della mascherina. “Ma l’unica strada – dice Rosina – è far sì che il cliente si responsabilizzi”.

Restrizioni in Alto Adige, ma la discoteca è ‘passatempo invernale’

In Alto Adige accesso limitato in discoteca: è consentito solo il 30 per cento della capienza. Cartelli con il numero massimo sono affissi all’ingresso dei locali. Le misure sono previste da una modifica della legge provinciale altoatesina che contiene norme generali e misure specifiche per i diversi settori che viene costantemente aggiornata alla luce dell’andamento dei dati epidemiologici del Covid-19. Ma, tra le montagne altoatesine, dove le discoteche hanno riaperto il 15  luglio, l’usanza di andare a ballare è soprattutto legata all’‘apres-ski’, ovvero il ‘dopo-sci’ nei mesi invernali. In alcune località turistiche le sale da ballo anche in estate sono comunque frequentate soprattutto da giovani.

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Fonte: cronaca agi


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