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Dipendenti pubblici, visite fiscali INPS anche sabato, domenica e festivi

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Cos’è e come funziona la visita fiscale, i nuovi orari per i dipendenti pubblici e l’obbligo di restare a casa anche nei giorni festivi. Tutto quello che conviene ricordare
Non ti senti bene e non puoi andare in ufficio: chiami il tuo medico di base e ottieni un certificato medico che il dottore invierà all’INPS. Ma domenica, se ti senti di nuovo in forma, puoi fare una passeggiata?
Il medico ti ha prescritto 3 giorni di riposo, o magari 5 o forse 7, ovviamente dipende dall’evento morboso, ovvero dal tipo di malattia che ti sta tenendo lontano dal lavoro, ma, qualunque sia il periodo di malattia, e qualunque sia il tuo stato psicofisico durante il periodo di riposo prescritto, devi sempre renderti disponibile ad una possibile visita fiscale.
Questa è una prima risposta rapida all’interrogativo posto. Ora, andiamo per ordine.
Che cos’è la visita fiscale
Partiamo da questo dato: il lavoratore dipendente assente per malattia percepisce una indennità in sostituzione della normale retribuzione.
Tale indennità è, per l’appunto, riconosciuta ai lavoratori quando si verifica un evento morboso che ne determina l’incapacità temporanea al lavoro.
Il periodo di malattia serve per il suo recupero psico-fisico e, di conseguenza, nel periodo prescritto dal medico curante, il lavoratore è tenuto a “riposare” e curarsi, proprio in virtù di tale recupero.
In questo periodo il lavoratore sarà quindi soggetto a verifiche da parte dell’Istituto previdenziale (INPS), che serviranno a conoscere il suo reale stato di salute.
Per non perdere il diritto all’indennità di malattia, il lavoratore che non si reca al lavoro per motivi di salute è, quindi, tenuto a:
contattare il proprio medico, che dovrà redigere e trasmettere il certificato di malattia (o attestato) in via telematica all’INPS;
rispettare le fasce di reperibilità e restare presso il proprio domicilio (indicato nel certificato) per favorire le visite mediche di controllo dell’INPS.
Fino a dicembre 2023, le fasce orarie di reperibilità per le visite fiscali erano diverse tra dipendenti privati e pubblici.
In particolare, i dipendenti privati dovevano restare in casa – per accogliere una eventuale visita del medico fiscale – dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19, mentre quelli pubblici dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18.
Con la sentenza n. 16305 del 3 novembre 2023, il Tar del Lazio ha ritenuto che la differenziazione delle fasce orarie di reperibilità costituisca una disparità di trattamento ingiustificata tra i dipendenti pubblici e privati, violando il principio costituzionale di uguaglianza sancito dall’articolo 3 della Costituzione italiana.
A seguito di questa sentenza, l’INPS, con messaggio numero 4640 del 22/12/2023, ha fornito le necessarie indicazioni operative per l’espletamento dei controlli domiciliari di malattia e le nuove fasce orarie per le visite fiscali dei dipendenti pubblici.
E dunque, dal 22 dicembre 2023, le fasce orarie per i dipendenti pubblici (o statali) sono 10.00 – 12.00 e 17.00 – 19.00 esattamente come per i dipendenti privati.
Come specifica l’INPS, nelle more dell’emanazione di un nuovo decreto ministeriale (o dell’eventuale riforma della sentenza n. 16305/2023 del TAR Lazio), in virtù del principio di armonizzazione, richiamato in sentenza, le visite mediche di controllo domiciliare nei confronti dei lavoratori pubblici, fino a nuove disposizioni, dovranno essere effettuate negli orari sopra indicati.
Secondo le nuove regole, le visite fiscali potranno essere svolte sistematicamente e anche in modo ripetitivo, quindi anche nel corso della stessa malattia o della stessa giornata e anche in prossimità di giorni festivi o di riposo settimanale.
Ed è qui che ci dobbiamo soffermare, perché, come anticipato già nel titolo, le fasce orarie per le visite fiscali, ora uguali sia per dipendenti pubblici che per quelli privati, devono essere rispettate anche nei giorni festivi.
Il datore di lavoro ha infatti diritto a richiedere la visita fiscale anche durante il weekend, o comunque nei giorni festivi che ricadono nel periodo di malattia del lavoratore, sempre secondo le fasce orarie previste dalla normativa di riferimento.
L’obbligo di reperibilità resta anche sabato, domenica e in tutti i giorni festivi, purché tali giorni siano ricompresi nella certificazione medica.
Ad esempio, se nel certificato è indicato un periodo che va dal giovedì al martedì della settimana successiva, l’obbligo di reperibilità resta anche nel sabato e nella domenica perché il week end in questo caso è ricompreso nel periodo di malattia.
Prendiamo il caso, invece, di un lavoratore impegnato 5 giorni su 7, dal lunedì al venerdì, per il quale nel certificato di malattia è indicato un periodo che va proprio dal lunedì al venerdì. Cinque giorni di assenza in cui il lavoratore è obbligato a rendersi reperibile negli orari delle visite fiscali. L’obbligo, ovviamente, non vale in questo caso il sabato e la domenica successivi, in quanto appunto non compresi nel periodo di malattia.
Che accade se il lavoratore non è al suo domicilio in caso di visita fiscale?
In caso di assenza nelle fasce di reperibilità, anche se nei giorni festivi, il medico è chiamato a verbalizzare la situazione e ad avviare le procedure di invito a presentarsi alla visita di controllo.
Se il lavoratore non si presenta neanche alla visita medica di controllo, è prevista l’applicazione delle sanzioni disciplinari e la non indennizzabilità delle giornate di malattia secondo quanto previsto dalla normativa vigente.

DI Roberta avv. Buonajuto – fonte: https://www.brocardi.it/notizie-giuridiche/dipendenti-pubblici-visite-fiscali-inps-anche-sabato-domenica-festivi/3879.html