Da progetto di vita a professione. Da hobby a lavoro vero con richieste da tutta Italia e non solo. E una specializzazione, quella acquisita Gianfrancesco Alessio Mariucci, allestimento dopo allestimento, seguendo le richieste del cliente e diventando in poco tempo un vero e proprio ‘sarto’ dei caravan, che cuce su misura caravan, camper ma anche bus.
Mariucci lavora insieme alla compagna, Marta Volpi, e si è avviato in questo lavoro dopo essersi messi in viaggio con il loro furgone, allestito artigianalmente a camper per soddisfare una duplice necessità: viaggiare e lavorare.
Lavorare in ogni angolo del mondo, teoricamente, senza la necessità di essere fisicamente in una sede precisa. Smartworking estremo. Un’idea nata dopo il primo lockdown nell’era covid. Marta è traduttrice, Gianfrancesco, conosciuto come Jof, in quel momento è disoccupato. Comprano un furgone già omologato, ne personalizzano gli interni con tavolini, panche, cucina, cassettiere in legno tutte realizzate a mano. E partono. Un viaggio di tre mesi che li ha portati fino a Capo Nord, in Lapponia a godere dell’aurora boreale e a gelare di freddo per il guasto del sistema di riscaldamento o bloccati con il portellone gelato. Poi la Svezia, dove il furgone si rompe e per ripararlo gli amici organizzano una colletta. E ancora attraverso l’Europa fino a Parigi, quindi il ritorno ad Assisi. Nel frattempo Marta lavora da remoto, con un computer e una connessione. Jof, intanto, studia e matura l’idea che il suo hobby può diventare qualcosa di più. Internet in questo lo aiuta, perché l’interazione con altri appassionati, lo scambio di consigli, la richiesta continua di suggerimenti, gli fa capire che c’è un mondo da esplorare. Tornati in Umbria, si fermano.
Jof va a lavorare per un paio d’anni in una falegnameria per specializzarsi, mentre continua con la sua attività parallela fino alla decisione del grande salto: nasce Inako van Life, la sua azienda che personalizza mezzi di trasporto, una delle poche in Italia (a contarle una mano è sufficiente). Dall’utilitaria al furgone, dal mezzo di lavoro ad autobus. “Abbiamo iniziato con un seghetto a meno, adesso siamo passati a strumenti più adatti ed efficaci”. Jof il “wood crafter”, l’artigiano del legno, riceve richieste da molte parti d’Italia e non solo. Molte sono vere e proprie sfide: spazi da ottimizzare quando spazio non c’è, fare entrare in una superficie minima letto, cucina, tavolo, armadi e cassettiere, trasformare uno scuolabus americano di tredici metri in una vera e propria casa viaggiante per il proprietario, anche lui americano ma spesso e volentieri in Umbria. “Poi ci sono i furgoni, gli allestimenti per gli appassionati di moto o di bicicletta, quelli per chi vuole viaggiare e fare vacanze in maniera alternativa come abbiamo voluto fare noi quattro anni fa, magari con qualche accortezza in più per affrontare il freddo, non come facemmo noi. Le richieste sono di tanti tipi, proprio perché gli allestimenti sono realizzati da me, riesco a venire incontro alle esigenze che mi vengono manifestate” spiega Gianfrancesco, di origini filippine, cresciuto in Italia con la madre che da qualche anno non c’è più e a lei ha dedicato il nome dell’azienda. “È stata una spinta in più, sicuramente sì”. Gianfrancesco e Marta nel frattempo sono diventati genitori, ma di viaggiare non hanno smesso: “Con il bimbo piccolo siamo stati un mese in Giappone e nelle Filippine, a maggio andremo negli Usa. Ma senza van. Almeno per ora” spiega Marta che rilancia: “Il nostro sogno è il van ‘perfetto’, omologato per quattro perché chi lo sa che la famiglia non si allarghi ancora, con il quale fare un lungo viaggio anche con i bambini. Scadenza? Prima che i bimbi inizino ad andare a scuola”. Il sogno professionale è in costruzione, quello personale è sullo sfondo. Non resta che mettersi al lavoro. (AGI)
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