di Alberto Colombelli
Il prossimo 22 novembre sarà il 60^ anniversario della tragedia di Dallas, in cui venne assassinato il Presidente americano John Fitzgerald Kennedy.
Massimo Recalcati nelle sue presentazioni del suo libro “A pugni chiusi”, di cui l’ultima proprio a Bergamo al Seminario Vescovile l’11 ottobre scorso, spesso fa riferimento ai fratelli Kennedy ricordando che il loro amore per le istituzioni e il desiderio di servirle li ha spinti fino al loro estremo sacrificio. Vedevano nelle istituzioni lo strumento attraverso il quale cercare di realizzare un mondo migliore, mettendosi pienamente a loro disposizione nel presupposto che ciascun cambiamento non può che partire e dipendere da ciascuno di noi.
Massimo Recalcati lo dice nell’affermare come uno dei danni più gravi prodotti dal populismo che ha condizionato questa nostra epoca sia stata quella di denigrare le istituzioni per affermare al contrario una purezza esclusiva da attribuire al popolo, “giusto” per definizione. Ma è nelle istituzioni che la democrazia offre le sue risposte. Ed è dalle istituzioni che ancora oggi troviamo le risposte a problemi sempre più complessi che si producono nelle nostre società. Basti pensare a quale sarebbe stato il nostro destino se le istituzioni non avessero guidato i processi necessari a contrastare la pandemia. Sabato 14 ottobre a Bergamo abbiamo avuto un esempio virtuoso del loro valore nel corso del seminario “Giovani sul filo”, organizzato dal Comune di Bergamo, per conoscere, interpretare ed affrontare il fenomeno tra aggressività di gruppo, devianza, disagio e vulnerabilità.
È stata un’occasione importante di approfondimento che partendo dall’illustrazione della situazione da parte della Questura di Bergamo e del Tribunale dei Minori di Brescia si è poi aperta fino alle testimonianze delle esperienze e delle iniziative promosse congiuntamente sul territorio da parte dell’Amministrazione locale, delle scuole e del terzo settore direttamente coinvolte in una comunità sempre più articolata e in evoluzione. I servizi sociali e quelli delle politiche giovanili del Comune di Bergamo, l’Istituto Professionale Pesenti e la Comunità Don Milani di Sorisole ci hanno raccontato la quotidianità del loro impegno e la forza di una sinergia che hanno saputo sviluppare nella tutela dei più fragili facendo fronte, insieme, anche alle continue emergenze prodotte da una incapacità diffusa ai livelli più alti di saper leggere il nostro tempo. In una società distratta, spesso disillusa, sicuramente sempre più individualista, non ce ne è piena e diffusa consapevolezza.
È importante invece contribuire a diffondere la piena conoscenza di questo grande impegno congiunto, affrontato da ciascuna di queste istituzioni nei rispettivi ruoli con assoluta passione e umanità. Ne deriverà una diversa percezione del valore delle istituzioni. Anche da qui, soprattutto da qui, parte il possibile rilancio della partecipazione e del coinvolgimento della cittadinanza nei processi democratici. Da qui passa il futuro e il destino delle nostre democrazie.
Articolo pubblicato da L’Eco di Bergamo, 17 ottobre 2023