“Nella selva del ddl sicurezza c’è una norma che abbiamo il dovere di respingere con forza a tutela dell’autonomia e della libertà dell’università e della ricerca italiana. Si tratta dell’articolo 31, che introduce la possibilità che le università italiane collaborino con i servizi segreti, segnalando i risultati delle proprie ricerche e procedendo a una vera e propria schedatura di docenti e studenti ritenuti ‘irrequieti’. Una norma del genere rappresenta un attacco diretto e inaccettabile all’autonomia universitaria, un pilastro fondamentale di ogni democrazia. Le università non sono luoghi di controllo e repressione, ma istituzioni dedicate alla formazione critica, alla libertà di pensiero e alla ricerca libera da condizionamenti. A ciò si aggiungono i continui tagli al sistema universitario, che indeboliscono ulteriormente la capacità delle nostre accademie di garantire un’educazione di qualità e indipendente. La combinazione di risorse sempre più scarse e misure liberticide e incostituzionali come questa mette a serio rischio non solo il diritto allo studio, ma anche la capacità stessa delle università di formare cittadini consapevoli e critici. Chiediamo con forza che l’articolo 31 venga respinto in modo definitivo, per tutelare la dignità delle università italiane e il loro ruolo essenziale nella costruzione di una società libera e democratica. Diciamo no al ‘Grande Fratello’ nelle nostre università”. Lo afferma il capogruppo M5s in commissione Cultura al Senato Luca Pirondini. (AGI)