(Adnkronos) – (Dall’inviata Elvira Terranova) – “Sono arrivata dall’Olanda, perché non vedevo l’ora di riabbracciare dopo anni mia sorella e i suoi figli, avevo anche portato dei giocattoli per le bimbe, ma ora mi ritrovo solo delle bare con dei corpi irriconoscibili”. Piange, Mina, Aisha, una signora di 50 anni con il viso stravolto dalla disperazione, originaria dell’Afghanistan, che da alcuni anni vive in Olanda. Era arrivata sabato a Crotone, in attesa dell’arrivo del barcone con a bordo la sorella e i suoi nipotini, tra cui una bimba di 7 anni. “Ci eravamo sentite anche la sera di sabato e mia sorella mi aveva detto che dopo poche ore sarebbero arrivate sulle coste di Crotone. Poi, all’alba, la tragedia. E ora mi ritrovo qui, al Palasport a piangere sui corpi dei miei cari. Tutto questo non è giusto”, si dispera la donna. Ad occuparsi della donna è Francesca Cardamone di Sos Villaggio dei Bambini, che in questi giorni ha ascoltato molte storie tristi, tutte simili, di mancati ricongiungimenti di famiglie lontane da anni.
Source: Adnkronos