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Dall'industria al traffico aereo, l'Italia prova a ripartire

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L’allentamento delle misure del lockdown a maggio fa riaccendere i motori all’industria, con il fatturato che al netto dei fattori stagionali balza del 41,9% e gli ordinativi destagionalizzati registrano il +42,2%, recuperando quasi interamente la forte flessione di aprile.

È la stima dell’Istat, che spiega come, tuttavia, resti ancora molto ampia la perdita rispetto a un anno prima, con una flessione pari al 25,9% per il fatturato (al netto degli effetti di calendario) e al 34,7% per i nuovi ordinativi.

L’industria decolla, ma da terra

Nella media del trimestre marzo-maggio l’indice complessivo del fatturato cala del 33,0% rispetto alla media del trimestre precedente e gli ordini del 36,3%. Una boccata d’ossigeno per l’economia arriva anche dai dati sul trasporto aereo diffusi dall’Enav, secondo cui nella prima metà di luglio i voli sui cieli nazionali sono più che raddoppiati rispetto a giugno.

L’Italia riprende a volare, letteralmente

Un’ottima notizia per uno dei settori più duramente colpiti dalla pandemia di coronavirus. Dal primo al 15 luglio la società ha gestito complessivamente 33.000 movimenti con una media giornaliera pari a 2.200 voli e un picco massimo, il 10 luglio, di 2.521 voli.

In tutto il mese di giugno, invece, erano stati gestiti 26.300 movimenti con una media di 866 voli al giorno, con un calo dell’86% rispetto allo stesso periodo del 2019. A smorzare facili entusiasmi ci pensa però Confcommercio, che nella Congiuntura dell’Ufficio Studi segnala, nonostante il rimbalzo post-lockdown, ancora forti cali per Pil (-12,5%) e consumi (-15,2%).

Un recupero difficile e complesso

A ricordare come la crisi innescata da Covid morde ancora, visto che a giugno, nonostante quasi tutte le attività siano tornate operative e siano venuti meno i vincoli alla mobilità, il recupero si è confermato “difficile e complesso”. Nonostante le riaperture e la ripresa delle attività commerciali, insomma, i consumatori non comprano e a giugno per turismo, tempo libero e abbigliamento il calo dei consumi è stato a doppia cifra. “C’è volontà di ripartire grazie al coraggio degli imprenditori che si mettono in gioco anche in condizioni di grande incertezza – ha sottolineato il presidente Carlo Sangalli – ma le perdite di fatturato e reddito sono ingenti, soprattutto per la filiera turistica, i trasporti e l’intrattenimento”.

Da qui la richiesta di “incentivare la ripresa dei consumi attraverso una politica fiscale piu’ coraggiosa, strada obbligata per ridare ossigeno alle imprese e salvare l’occupazione”. 

Vedi: Dall'industria al traffico aereo, l'Italia prova a ripartire
Fonte: economia agi


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