AGI – La Tesla sposterà il quartier generale dalla California al Texas. L’annuncio, dato da Elon Musk agli azionisti riuniti nell’assemblea annuale, non segna solo una scelta aziendale ma una minaccia al presidente Joe Biden e all’America liberal: suona come il campanello d’allarme di fine corsa all’oro verso l’Ovest e l’inizio dell’era del nuovo Texas, lo Stato guida nella lotta all’aborto, del libero accesso alle armi e delle restrizioni al diritto di voto.
L’annuncio arriva dopo la minaccia lanciata più di un anno fa da Musk quando, in pieno lockdown, le autorità della California avevano spinto Tesla a fermare la produzione nello stabilimento di Freemont. Musk l’aveva giurata: potrei trasferire tutto. Non gli hanno creduto. Adesso lo farà sul serio. Vicino a Austin è stato costruito uno stabilimento. Freemont non chiude. Anzi, Musk ha promesso che la produzione aumenterà del cinquanta per cento. “Non dite che ci trasferiamo in Texas”, ha rassicurato gli azionisti. Tecnicamente è vero, ma fino a in certo punto. La più grande azienda americana produttrice di veicoli elettrici, cioè il settore su cui punta Biden da qui al 2030, lascia il cuore liberal a ovest per andare in quello conservatore del profondo sud.
Non uno Stato qualunque ma quello che sta diventando il cuore dell’America conservatrice, che vuole demolire l’impianto democratico, attaccandolo su tre temi chiave della socierà americana: la vita, le armi, il diritto di voto. Con la scelta di Tesla, lo Stato compie uno strappo ulteriore: punta a diventare la nuova Silicon Valley conservatrice, quella che molti cominciano a chiamare Techxas. Austin, non San Francisco Bay.
Tesla è diventato il simbolo di una comunità che è negazione dei canoni liberal: l’83 per cento della forza lavoro è formato da uomini, contro il 73 per cento della media nazionale. Il 59 per cento è bianco, contro il 34 del resto del Paese. Ora ha scelto lo Stato che sta sfidando Biden. Non è un caso che avvenga in questo momento storico: il Texas sta vivendo una stagione di rilancio. Grazie ai prezzi bassi delle case e a una pressione fiscale vantaggiosa, molti americani si stanno trasferendo lì.
Nella Silicon Valley i prezzi delle case sono diventati impossibili. La gente se ne sta andando. “C’è un limite – ha dichiarato Musk agli azionisti – oltre il quale non puoi crescere nella Bay Area”.
Per chi è americano e liberal, questa considerazione rappresenta una pietra tombale: se c’era una cosa da cui i californiani si sentivano immuni, oltre alle stagioni piovose, era l’assenza di prospettive, la mancanza di futuro. L’assenza di futuro non è liberal. Il cielo progressista è sempre azzurro e vasto. Invece Musk ha detto che la dimensione del sogno cambia casa e va in Texas.
Secondo qualche analista, la scelta potrebbe produrre un effetto a catena e cambiare la percezione che gli americani hanno avuto fin qui del Texas, considerata terra di pistole, pozzi petroliferi, donne con gli stivali da cowboy e, come evento più eccitante, il ritrovamento di un coccodrillo di cinque metri. Il vecchio Texas conservatore continua a essere lo stato con un prodotto interno lordo da primi quindici Paesi al mondo. Ora può diventare quello che unisce l’anima rurale e quella postmoderna. La terra del petrolio che guiderà le missioni spaziali con SpaceX e la sfida alle auto elettriche, proprio quella frontiera ecologica a cui punta Biden. Il presidente, in difficoltà nei sondaggi, dovrà fare i conti con il Texas più di quanto avrebbe immaginato.
Source: agi