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Da Bullard (Fed) il miglior 'assist' per Trump

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AGI – Arriva da James Bullard, presidente della Fed di Saint Louis, il miglior assist di giornata per la Casa Bianca: il Pil americano potrebbe recuperare tutte le perdite determinate dalla pandemia di coronavirus già entro la fine dell’anno. La crescita superiore alle attese segnata dalla locomotiva a stelle e strisce tra luglio e settembre, ha osservato il banchiere centrale, “potrebbe spingere l’economia in vista di una sorta di pieno recupero entro la fine del 2020”. Per farcela si dovrebbe registrare un rimbalzo su base annualizzata del 35% nel terzo trimestre e di circa il 10% negli ultimi tre mesi dell’anno.

Un’impresa difficile, ma per Bullard tutt’altro che impossibile: “Si tratta di numeri grossi, ma non al di fuori dal novero delle possibilità”, ha rilevato. L’analisi del presidente della Fed di Saint Louis non trova però tutti d’accordo all’interno dell’istituto centrale. La maggior parte dei suoi colleghi continua a ritenere che il Pil Usa chiuderà l’anno con una perdita compresa tra il 3 e il 4%. Anche il presidente Jerome Powell, in audizione al Congresso, non ha nascosto qualche preoccupazione ed è anzi tornato a chiedere ai parlamentari di concedere nuovi sussidi ai cittadini per evitare possibili guai: la chiusura dei rubinetti federali, ha avvertito, potrebbe dar luogo a un’ondata di insolvenze sui mutui.

I 2.300 miliardi di aiuti concessi sull’onda della pandemia si stanno esaurendo e potrebbero costringere le famiglie a tagliare di nuovo i propri consumi o a dover mancare il pagamento delle rate dei prestiti o degli affitti. “Questo è il rischio del non agire. Ancora non sappiamo se possa accadere, ma potrebbe benissimo succedere in un futuro non troppo lontano”, ha ammonito Powell.

I dati economici del giorno restano fondamentalmente discordanti. Le richieste settimanali di nuovi sussidi di disoccupazione si sono mantenute sostanzialmente stabili a quota 870.000 unità, segnalando che il recupero del mercato del lavoro prosegue a un ritmo più lento del previsto. Note positive sono invece arrivate dal mercato immobiliare. Le vendite di nuove case sono salite del 4,8% ad agosto, a un tasso annualizzato di 1,011 milioni di unità, battendo le attese degli analisti e, soprattutto, tornando sopra la soglia del milione per la prima volta dal 2006.

Wall Street ha reagito con cautela ai dati ma ha gradito le parole di Bullard. E, dopo un avvio debole e in altalena, ha preso con maggior decisione la strada del rialzo dopo l’intervento del presidente della Fed di Saint Louis. Tra gli investitori, tuttavia, la pandemia continua a far paura e in molti hanno ormai smesso di credere che un nuovo pacchetto fiscale di sostegno all’economia possa arrivare a breve, considerando le tensioni che continuano a dividere il Congresso in vista delle elezioni presidenziali del 3 novembre prossimo.

E’ vero, come dice il Fondo monetario internazionale, che le previsioni si sono fatte “meno catastrofiche, ma l’incubo di un nuovo lockdown non è ancora cancellato. La Casa Bianca incassa comunque un assist forse insperato. E il vecchio slogan inventato dallo stratega elettorale di Bill Clinton nel 1992, “E’ l’economia, bellezza”, resta quanto mai di attualita’.

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Fonte: economia agi


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