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Da al-Sisi no ai palestinesi. Amman chiede Patriot

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Roma, 30 ott. – Non c’è posto in Egitto per i palestinesi in fuga da Gaza: lo ha ribadito il presidente egiziano al-Sisi nella telefonata ricevuta ieri dal presidente Usa Joe Biden. I due presidenti, ga sapere l’Egitto, hanno discusso della situazione generale della sicurezza in Medio Oriente, degli ultimi sviluppi dell’escalation militare nella Striscia di Gaza e dell’importanza di prevenire l’espansione del cerchio del conflitto nell’ambiente regionale.
Al-Sisi ha sottolineato la necessità di raggiungere una tregua umanitaria immediata, di rafforzare gli sforzi egiziani con le Nazioni Unite e le parti attive, guidate dagli Stati Uniti, per fornire aiuti umanitari, medici e di soccorso alla popolazione della Striscia di Gaza.
Dall’Unicef arriva un allarme: ai bambini di Gaza viene data acqua di mare da bere perché non c’è abbastanza acqua dolce. Toby Fricker, portavoce dell’ente, ha dichiarato a BBC News che le carenze che esistevano a Gaza anche prima dell’attuale conflitto sono state “portate a un altro livello”.
Sul terreno, l’Idf ha allargato l’operazione di  carri armati e fanteria a Gaza: uccisi “decine di miliziani”, mentre da Hamas sono ripresi lanci di razzi verso Israele. L’Idf ha colpito almeno 600 obiettivi di Hamas fra ieri e oggi nella Striscia e a Gaza. Ma gli israeliani hanno anche annunciato di aver effettuato attacchi a infrastrutture militari all’interno della Siria, e cresce il timore che la sua guerra contro Hamas possa scatenare un più ampio conflitto regionale. “Un jet da combattimento dell’IDF ha attaccato i lanciatori” da cui sono partiti gli attacchi durante la notte verso il territorio israeliano, ha dichiarato l’esercito. Il jet israeliano ha “colpito infrastrutture militari in territorio siriano”.
L’esercito non ha fornito ulteriori dettagli, ma secondo l’emittente pubblica israeliana Kan News, gli attacchi hanno avuto luogo vicino alla città meridionale siriana di Daraa.
Intanto la Giordania ha chiesto agli Usa di schierare sul suo territorio batterie anti-missile Patriot. “Abbiamo chiesto agli Stati Uniti di contribuire a rafforzare il nostro sistema di difesa con i sistemi missilistici di difesa aerea Patriot”, ha dichiarato il portavoce dell’esercito giordano alla TV di Stato. “I droni sono diventati una minaccia su tutti i nostri fronti”, ha sottolineato il generale di brigata Mustafa Hiyari. Il generale ha anche smentito le notizie diffuse dai social media secondo cui le basi militari Usa in Giordania verrebbero utilizzate per trasportare attrezzature militari e armi dai nascondigli del regno verso Israele.