AGI – “Occorre potenziare l’utilità della app Immuni, rendendola obbligatoria per l’accesso a determinati luoghi o servizi e verificando che tutto il sistema sanitario sia in grado di sfruttarne le potenzialità. Ed è molto importante che tutti i cittadini la scarichino e che Enti locali e associazioni di categoria facciano campagne per rafforzare la consapevolezza di tutti rispetto a questo strumento”. Lo afferma il capo politico ad interim di M5s, Vito Crimi, che vuole cambiare le garanzie in vigore.
L’attuale stabilisce che “il mancato utilizzo dell’applicazione non comporta alcuna conseguenza pregiudizievole ed è assicurato il rispetto del principio di parità di trattamento”.
Per Crimi “la situazione si sta aggravando, ma siamo ancora in tempo per prendere misure serie e mirate a ridurre la crescita esponenziale della curva dei contagi di questi ultimi giorni, innanzitutto ascoltando la comunità scientifica. Bisogna intervenire sulla capacita di fare i test, in modo rapido e aumentandone la quantità, ma che siano mirati e non casuali e che siano tracciati i risultati. Aumentare le dotazioni di test rapidi, diversi dal cosiddetto tampone, aumentare i punti di prelievo, potenziare il personale e le modalità di elaborazione dei risultati per aumentarne l’efficienza”.
“Occorre un tracciamento chiaro delle modalità con cui il virus si diffonde, e per farlo servono tanti dati e ben strutturati. Questo è essenziale per aver chiaro il quadro entro cui ci muoviamo e consentire interventi mirati. Subito servono comunque misure più restrittive che ci consentano di contenere la crescita. È importante agire subito, individuando le situazioni a maggior rischio di contagio, quelle in cui è più difficile controllare il rispetto di regole e protocolli. Mentre al ristorante sappiamo che si possono far rispettare le distanze, ciò non avviene per la movida. È quindi necessaria, a nostro avviso, una stretta sulla somministrazione di alimenti e bevande al di fuori dei luoghi in cu non è possibile verificare il rispetto dei protocolli, dove l’aggregazione spontanea non è controllabile. Il trasporto pubblico locale rimane il vero tallone di achille, che vanifica il grande lavoro delle scuole”.
“Occorre incrementare i mezzi anche ricorrendo a quelli di privati, pullman turistici e altri mezzi di trasporto attualmente fermi (taxi ed ncc per esempio) o di altre istituzioni (ad esempio forze armate), intervenendo anche con la riduzione delle occasioni di movimento ricorrendo nuovamente a livelli più alti di smart working. Devono anche aumentare i controlli sui mezzi di trasporto perché siano rispettate distanze e riempimento. Occorre tutelare le fasce più deboli, ad esempio gli anziani nelle RSA con misure restrittive straordinarie. Potenziare il sistema sanitario con una serie di misure. Innanzitutto monitorando e verificando le responsabili per eventuali ritardi nella realizzazione di quanto programmato, aumentando immediatamente le dotazioni di terapie intensive, riattivando i covid hospital, individuando criteri univoci per l’ospedalizzazione e per il tracciamento dei contatti dei pazienti positivi”.
Il recente decreto legge 125 del ottobre scorso stabilisce inoltre che i dati dell’App Immuni rimarranno registrati oltre il 31 dicembre 2020, anche per tutto il 2021. Di conseguenza i dati da maggio 2020 rimarranno registrati per tutto il 2021.
Il decreto legge, entrato in vigore l’8 ottobre, applica la seguente norma: “L’utilizzo dell’applicazione e della piattaforma, nonché ogni trattamento di dati personali effettuato ai sensi del presente articolo sono interrotti alla data di cessazione delle esigenze di protezione e prevenzione sanitaria, legate alla diffusione del COVID-19 anche a carattere transfrontaliero, individuata con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro della salute, e comunque entro il 31 dicembre 2021, ed entro la medesima data tutti i dati personali trattati devono essere cancellati o resi definitivamente anonimi”.
Vedi: Crimi vuole rendere l'app Immuni obbligatoria, eliminando le attuali garanzie
Fonte: politica agi