AGI – Continua a rafforzarsi ad aprile la crescita del settore privato della zona euro, con gli ultimi dati che indicano il più rapido incremento dallo scorso luglio e il secondo in ordine di grandezza in oltre due anni e mezzo. Secondo i dati finali di Ihs Markit, l’indice Pmi della produzione composita dell’Eurozona sale a 53,8 punti dai 53,2 di marzo. Anche il settore servizi avanza a 50,6 dai 49,6 punti di marzo, sopra la soglia dei 50 punti che separa le fasi di espansione da quelle di contrazione dell’economia.
Seguita a essere il manifatturiero il settore che guida la ripresa registrando un aumento pressoché invariato rispetto al tasso record di marzo, mentre la produzione del terziario è tornata a crescere dopo sette mesi consecutivi di contrazione, anche se l’incremento è stato nel complesso marginale.
La Germania guida la classifica generale di crescita (55,8 punti), con una forte espansione sostenuta dalla forte prestazione dell’economia manifatturiera. Allo stesso tempo, la Spagna ha indicato l’espansione migliore in più di due anni (55,2 punti) con il settore terziario che ha registrato un balzo in avanti grazie alla programmata riapertura delle aziende.
Francia e Italia, rispettivamente a 51,6 e 51,2 punti, hanno mostrato una crescita modesta della produzione generale del settore privato, con la Francia che ad aprile ha registrato la migliore espansione degli ultimi otto mesi.
“È incoraggiante osservare quanto, dai dati raccolti nell’indagine di aprile, appaia evidente che nel secondo trimestre l’Eurozona uscirà dalla doppia recessione – osserva Chris Williamson, Chief Business Economist di Ihs Markit – alla straordinaria prestazione manifatturiera, alimentata dall’impennata della domanda sia nazionale che estera visto che molte economie stanno riemergendo dalla restrizioni pandemiche, si aggiungono i segnali di un settore terziario che sta tornando in espansione. A meno che non vi siano nuove ondate di contagi provocate da nuove varianti, le restrizioni anti-Covid dovrebbero progressivamente allentarsi nei prossimi mesi, fornendo slancio all’attività economica terziaria che col trascorrere dell’estate, dovrebbe riprendere vigore”.
L’intensità della ripresa, prosegue nell’analisi, “dipenderà ovviamente da quanto le restrizioni verranno allentate considerando che quelle relative agli spostamenti oltre confine nazionale potrebbero restare ancora per qualche tempo. Ma l’esperienza degli altri paesi ci suggerisce che la risalita dell’attività nazionale potrebbe essere vigorosa visto che il forzato contenimento della domanda e il volume dei risparmi daranno seguito a un’impennata degli acquisti. Se la rinascita dell’economia sta facendo aumentare le pressioni inflazionistiche, che sembrano largamente confinate al settore manifatturiero, i costi del terziario, che costituiscono un elemento chiave delle misure inflazionistiche tracciate dalla Bce, restano solo modesti”.
L’indice Pmi servizi in Italia si è contratto ad aprile da 48,6 a 47,3 punti e sotto le attese degli analisti a 49,8. Si tratta della nona contrazione mensile. L’indice resta dunque sotto quota 50 che rappresenta la soglia di separazione tra espansione e contrazione del ciclo. Continuano a farsi sentire in Italia gli effetti delle misure restrittive. A inizio trimestre, l’attività economica, i nuovi ordini e le commesse estere hanno tutti indicato un calo ed i ridotti volumi delle vendite hanno contribuito ad abbassare ulteriormente i posti di lavoro. Nel frattempo, dopo 13 mesi consecutivi di declino, le commesse inevase si sono stabilizzate. Ciononostante, a inizio del secondo trimestre le aziende intervistate hanno mantenuto previsioni ottimistiche per i prossimi 12 mesi, nutrite dalla speranza di un incremento della domanda.
L’indice Pmi servizi frena ad aprile e torna in contrazione a 49,9 punti, sotto la soglia dei 50 punti. A marzo era a quota 51,5 punti. L’indice composito, che mette assieme servizi e settore manifatturiero arretra ad aprile a 55,8 punti, dal top da 37 mesi di 57,3 punti di marzo. A interrompere la striscia positiva nel settore servizi è stata la terza ondata di pandemia che ha costretto il Paese a un nuova stretta nei lockdown.
Gli ultimi dati del Pmi mostrano una leggera crescita dell’attività nel settore dei servizi francese ad aprile, ciò nonostante la reintroduzione di severe misure di contenimento anti-Covid. L’indice di Ihs Markit sale dai 48,2 punti di marzo ai 50,3 di aprile (sotto i 50,4 punti stimati) e segnala la prima crescita di attività per otto mesi nel settore. Questa espansione riflette principalmente la crescita registrata nei settori “Poste e telecomunicazioni” e “intermediazione finanziaria”. Tuttavia, nel settore è proseguito un forte calo dell’attività “hotel e ristoranti”.
Il settore dei servizi spagnolo ad aprile registra la sua più forte espansione da quasi un anno e mezzo, spinto dalla domanda e dalle proiezioni positive per le attività di settore. L’indice Pmi servizi di Ihs Markit balza a 54,6 punti dai 48,1 di marzo battendo facilmente le aspettative del mercato a 50 e indicando non solo il primo aumento dell’attività dallo scorso luglio, ma anche la crescita più forte dalla fine del 2019. Il ritmo più elevato delle attività è legato a una domanda più solida, alle riaperture di locali commerciali e a prospettive più incoraggianti.
Source: agi