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Covid: un giorno con i volontari della Fukyo

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AGI – Inizia molto presto la giornata nella sede dei volontari della protezione civile di Fukyo, di via della Bufalotta, estrema periferia est della capitale, giornate irreali a cui la pandemia ci ha ormai abituato. Ci sono da consegnare decine di pacchi di dispositivi di protezione individuale, mascherine e guanti, all’Umberto I e nelle Asl Roma Uno e Due. Il furgone è già pronto per partire, con due volontari a bordo, diretto al magazzino centrale della protezione civile che è dall’altra parte della città, per poi ripartire per le consegne. “Un lavoro che facciamo di continuo dall’inizio dell’emergenza Covid – racconta all’AGI, Anna Basile, presidente dall’associazione di protezione civile Fukyo – arriviamo a consegnarne anche 800 pacchi a settimana. Siamo andati anche a Milano a ritirare i tamponi che poi abbiamo consegnato qui a Roma”.

L’associazione può contare su 90 persone che sono impegnate tutti i giorni in modo del tutto volontario e con il solo fine di rendersi utili agli altri come la figura della tradizione giapponese da cui prendono il nome “Fukyo”, che simboleggia il rispetto profondo per le persone, rispetto fatto di ascolto e partecipazione. 

“I nostri volontari sono meravigliosi, non potrei pretendere di meglio – racconta la presidente – c’è gente di tutte le età, dai diciotto anni ai settanta, di tutte le estrazioni sociali, di diverse visioni politiche  e di tutte le religioni. Ciò che ci unisce è  la voglia di renderci utile, ognuno mette a disposizione degli altri quello che sa fare e per cui è portato, ma si sforza anche a fare del meglio nelle faccende che non è abituato a compiere. Non ci si risparmia mai”.  E intanto, altri volontari stanno caricando in un altro furgone i viveri alimentari da distribuire alle famiglie bisognose del quartiere. “Abbiamo fatto un accordo con il Banco Alimentare Fead – spiega Basile –  i nostri volontari vanno a Fiano Romano a prendere i pacchi viveri per i meno abbienti o chi è in difficoltà in questo momento di crisi economica causata dalla pandemia. Abbiamo un elenco di 500 famiglie che ci ha dato il III municipio, ex Montesacro, è a loro che consegniamo gli alimenti”.

I pacchi degli alimenti ormai riempiono quasi tutte le stanze della sede, un palazzina di via della Bufalotta 1350, dove ha sede l’associazione. “Non sappiamo più dove metterli – racconta la presidente – abbiamo chiesto al municipio di darci uno spazio per stoccare la merce. Al momento abbiamo riempito anche un gazebo nel giardino per quegli alimenti che non si deteriorano”. Le consegne dei pacchi avvengono porta a porta ma anche con dei punti di ritiro che i volontari organizzano in determinate strade del quartiere. “C’è anche qualcuno che è venuto a ritirare i pacchi in Bmw – confida Anna Basile – ma la maggior parte ha realmente bisogno d’aiuto. Noi non facciamo mai domande ma siamo sempre pronti a dare un sostegno.  Una signora con figli disabili e colpita da un tumore aveva bisogno di frutta e verdura fresca e l’abbiamo comprata a nostre spese”.   

I volontari dell’associazione sono impegnati anche nel fare la spesa a quanti sono costretti al confinamento nella propria abitazione perché positivi al Covid e non hanno nessuno che possa aiutarli. “Anche questo servizio lo svolgiamo su incarico del Comune – ha detto la presidente – la spesa la consegniamo sul pianerottolo di casa, con tutte le precauzioni che richiede questa epidemia. Abbiamo consegnato, nei mesi scorsi, anche i pacchi donati dalla sindaca di Roma”. All’ora di pranzo nella sede dell’associazione di protezione civile Fukyo ci si ritrova tutti intorno alla tavola grazie al lavoro di Giacomo, uno dei volontari più anziani, che ormai tutti vogliono ai fornelli per i suoi piatti molto apprezzati. Ha affinato l’arte di cucinare proprio nell’associazione nei tanti interventi di soccorso svolti a seguito del terremoto del centro Italia.

“Nel terremoto del 2016 siamo stati impegnati ad Accumoli  – spiega la presidente – sono esperienze che ti segnano. Per questo abbiamo messo in piedi un corso per i nostri volontari per la gestione delle emozioni e lo stress e poter essere pronti a fornire la giusta assistenza a chi si ritrova i una situazione drammatica”. Non si tratta dell’unico corso di formazione che vede  impegnati i volontari: “Ci prepariamo anche al soccorso – prosegue Basile –  all’uso del defibrillatore, al linguaggio dei segni per aiutare nelle situazioni di pericolo  i sordo muti, al recupero degli animali domestici. Ad Accumoli, come per il terremoto a Reggio Emilia,  abbiamo soccorso tanti animali domestici rimasti soli perché avevano perso i loro padroni e non si volevano allontanare dalle macerie”.

Nell’attività di routine l’associazione è solitamente impegnata da giugno a settembre negli interventi per gli incendi che spesso divampano nella capitale, così come di quelli boschivi nella provincia. Poi inizia il periodo dei nubifragi e degli allagamenti che vede l’impegno dei volontari in soccorso di chi si trova  in difficoltà. È quasi sera quando nell’associazione arriva la richiesta di impiegare un gruppo di volontari nelle strade per sensibilizzare i cittadini all’uso corretto della mascherina di protezione e del distanziamento sociale. “Per questo lavoro facciamo dei turni in diverse zone della città – racconta la presidente – la gente ci ascolta e ci rispetta. Qualcuno ci ringrazia, anche se episodi di intolleranza al rispetto delle regole anti Covid sono avvenuti. Ma in questo caso, noi non possiamo fare nulla non avendo alcun potere se non quello di invitare a un comportamento corretto e di rispetto degli altri”. E’ stata una giornata di duro lavoro per questi volontari che è sembrata non avere fine ma che il ringraziamento di tutti ripaga dai mille sacrifici.

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Fonte: cronaca agi


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