AGI – Dopo un lockdown a gennaio pressocché totale e quasi 15 milioni di persone che hanno ricevuto la prima dose di vaccino, la Gran Bretagna sembra esser riuscita a frenare la terza ondata della pandemia da Covid-19 e mantiene da giorni una tendenza al ribasso di morti e contagi. Il premier Boris Johnson si è detto cautamente ottimista per le riaperture e intanto il vaccino Oxford/AstraZeneca viene testato per la prima volta sui minori.
Nell’ultima settimana ci sono stati il 25% in meno di ospedalizzazioni, le morti si sono ridotte del 26% e i nuovi casi del 27%. E per la prima volta dallo scorso luglio l’indice RT e’ sceso sotto l’1% e ora oscilla tra lo 0,7 e lo 0,9%. Anche alla luce dei progressi di vaccinazione, il premier Boris Johnson si e’ detto cautamente sull’allentamento del lockdown. “Sono ottimista, non lo nascondo, sono ottimista ma dobbiamo essere cauti”, ha detto durante una visita nell’Inghilterra settentrionale. Il premier dovrebbe annunciare il prossimo 22 febbraio un programma in tre fasi per le riaperture, una roadmap che dovrebbe partire dalle scuole (l’8 marzo) per concludersi con pub e ristoranti. Il governo spera di cogliere lunedi’ l’obiettivo di aver vaccinato i quattro principali gruppi vulnerabili della popolazione, circa 15 milioni di persone. Il traguardo è a un soffio: secondo i dati pubblicati venerdì, oltre 14 milioni di cittadini hanno ricevuto la prima dose e oltre 530 mila hanno già ricevuto la seconda, necessaria per l’immunizzazione completa. L’Inghilterra e il Galles hanno già raggiunto l’obiettivo di vaccinare entro il 15 febbraio le quattro fasce di popolazione considerate più a rischio.
E da lunedì ha ulteriormente inasprito le norme anti Covid per chi arriva dall’estero: a partire dalla prossima settimana, infatti, chi arriva nel Regno Unito da Paesi con varianti contagiose deve rispettare la quarantena in un hotel a sue spese; e comunque chiunque arrivi deve isolarsi e fare test diagnostici prima e dopo il suo arrivo nel Paese, se non vuole rischiare multe salatissime e condanne che comportano fino a 10 anni di carcere.
Intanto l’università di Oxford ha iniziato i test clinici per verificare l’efficacia del vaccino anti Covid sviluppato insieme ad AstraZeneca sui pazienti di età compresa tra i 6 e i 17 anni. La sperimentazione, la prima su questa fascia d’età, coinvolgerà 300 volontari, 240 dei quali riceveranno un’iniezione del siero mentre agli altri 60 sarà somministrato un richiamo per la meningite. Sebbene il nuovo coronavirus pare colpire in modo leggero i piu’ giovani, “e’ importante stabilire la sicurezza e la risposta immunitaria al vaccino”, ha spiegato Andrew Pollard, immunologo infantile dell’università di Oxford, secondo il quale alcuni minori potrebbero “comunque beneficiare dell’immunizzazione”.
Vedi: Covid: casi in calo in Gran Bretagna, da Johnson "cauto ottimismo"
Fonte: estero agi