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Cosa vuole fare la Norvegia?

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La nuova frontiera delle società minerarie è l’oceano: vogliono spedire macchinari grandi quanto palazzi per squarciare i fondali alla ricerca di minerali da sfruttare, decimando la vita marina. E il primo ministro norvegese Jonas Støre vorrebbe che il suo Parlamento fosse il primo ad autorizzare questa follia. Ma c’è ancora speranza: si voterà tra 4 settimane e una massiccia protesta globale può salvare i nostri oceani! Unisciti ora e porteremo il nostro appello direttamente al Parlamento norvegese.
Boschi e foreste scomparsi o agonizzanti. Fiumi avvelenati. Dove una volta si ergevano maestose montagne, non rimangono che cave, cicatrici sulla pelle della Terra.
Questo è il risultato di tanta attività mineraria. Che succederebbe se facessimo lo stesso con gli oceani?
La Commissione parlamentare in Norvegia ha appena fatto un balzo in avanti verso l’approvazione di tale follia, e abbiamo solo pochi giorni per convincere l’intero Parlamento che alcune porte non dovrebbero mai essere aperte.
Molti paesi pieni di coste come Francia, Canada e Regno Unito sono comunque contrari all’estrazione mineraria in alto mare, pericolosa e non testata. Ma ne basta uno per cominciare, e il primo ministro norvegese Jonas Gahr Støre sta sfidando la crescente pressione internazionale e chiedendo ai parlamentari di consentire l’estrazione mineraria in acque profonde.
La buona notizia è che il mondo se ne sta accorgendo: le nostre fonti in Norvegia ci dicono che la reputazione internazionale di Støre sta subendo un duro colpo e che i legislatori sono sotto forte pressione.
Mancano solo 4 settimane al voto decisivo! La Norvegia non è abituata ad avere i riflettori del mondo addosso, quindi una massiccia ondata di indignazione internazionale potrebbe ribaltare l’equilibrio e salvare i nostri oceani!
Gli esperti sostengono che si spazzerà via la vita marina dai fondali interessati. Interi ecosistemi scompariranno, con conseguenze che non conosciamo. Per prima cosa abbiamo bisogno di un “NO” come voto in Norvegia, poi dovremo pensare più in grande. Si sta dibattendo se cominciare a distruggere anche i fondali oceanici, dopo aver devastato montagne, fiumi e foreste sulla terraferma.
Immaginate se avessimo avuto la possibilità di fermare la corsa ai combustibili fossili prima di iniziare con mine, fracking, trivelle e draghe sul nostro pianeta portandoci a un passo dalla catastrofe. Ma possiamo ancora farlo per i nostri mari.
Grandi potenze stanno già chiedendo di vietare o almeno sospendere queste attività minerarie, in modo da guadagnare tempo e regolamentare le attività in acque profonde. Persino aziende private si stanno mobilitando.
Tra quattro settimane i parlamentari norvegesi voteranno sull’estrazione mineraria in acque profonde. Schieriamoci con quei Paesi che lottano per proteggere i nostri oceani e contro i politici come Støre.
Gli avaaziani amano il mare, gli oceani e tutta la vita marina: insieme abbiamo contribuito a creare alcune delle più grandi riserve marine della storia. Abbiamo permesso a milioni di persone di agire insieme per proteggere la balenottera azzurra quasi in via d’estinzione, e convincere l’Europa a chiudere i porti alle baleniere. Oggi possiamo unirci ad altri per proteggere oceani e mari e tutti gli strabilianti animali che li abitano da un’ennesima minaccia: la distruzione irreversibile del loro habitat per la nostra e le prossime generazioni.

Con speranza e determinazione,
il team di Avaaz