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Cosa resterà delle mascherine

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AGI – Tiene il viso al caldo di inverno, può diventare uno scaldacollo, qualcuno la usa per pulire gli occhiali, e infine e soprattutto ci protegge dalle infezioni. La mascherina, dai molteplici usi, che ci ha accompagnato per due anni abbiamo imparato ad accettarla, alla fine. Anche se alle donne rovina il trucco. E adesso, che finalmente non è più obbligatoria all’aperto ancora in molti la indossano.

In giro per le strade di Milano la gente non l’ha abbandonata, per ora. “Tanto bisogna comunque portarla con sé, allora è più comodo tenerla sul viso che metterla in tasca” dice Francesco, in giro con la fidanzata nelle vie del centro. Lei, ne indossa una color giallo girasole che fa pendant con la sciarpa. “Ormai mi sono abituata, mi sento più sicura. Senza mi sale l’ansia” dice Silvana, dai capelli argentati.

Ricordo ancora le parole di un medico di base che nella fase acuta della pandemia incitava i suoi pazienti a usarle, proprio come “le mutande”.  Suona strano ma rende l’idea. Dall’11 febbraio, come si sa, oltre a riaprire le porte delle discoteche, è caduto l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto, ma bisognerà comunque metterle in caso di assembramenti o situazioni dove non sia possibile stare a distanza dalle altre persone.

Questa decisione, di togliere l’obbligo all’aperto, è certamente un altro passaggio simbolico verso la fine delle restrizioni e in molti hanno gioito sui social. La road map per tornare alla normalità procede così verso la prossima tappa: il 31 marzo con la fine dello stato di emergenza. Nel frattempo il mercato si è adeguato a questo nuovo oggetto che fa parte della nostra vita.

Ed ecco che dopo le mascherine che sembravano dei pannolini, sono spuntate quelle modaiole, con glitter, di pizzo, mimetiche o dai colori sgargianti, dal blu elettrico al rosso lacca. Con loro sempre al nostro fianco, anzi in questo caso è più corretto al nostro gomito, si è affermato un certo bon ton della mascherina. Quando siamo in un posto al chiuso, al ristorante per esempio, e la togliamo per mangiare, non va mai poggiata sulla tavola a raccogliere briciole e collezionare macchie, ma messa via, possibilmente in una bustina. Evitando di tenerla sotto al mento per tutta la cena o attaccata al polso.

Ne sono spuntate di tutti i tipi, di stoffa e in plastica, da mettere in borsa o da appendere al collo. Ma i ristoratori più furbi la custodia per la mascherina ve la offrono come gadget. È questa la nuova tendenza che va a braccetto con il nuovo galateo della mascherina. La preparano sulla tavola e vi invitano a portarla via con voi a fine pasto, dietro la ‘busta’ c’è il logo del locale..: un mix di salute e pubblicità creativa.

Source: agi


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