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COPENAGHEN di Michael Frayn

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INCONTRARSI note di regia per COPENAGHEN di Michael Frayn di Nicola Alberto Orofino
Incontrarsi è sempre un fatto umano potente perché generatore di cambiamenti, quanto meno per i soggetti dell’incontro stesso. Quando poi ad incontrarsi sono i due fisici europei che più di tutti hanno sovvertito il modo di leggere il mondo, superando una visione dell’universo oggettivo precisamente determinabile e dando valore fondativo a ogni particolare prospettiva nel tempo e nello spazio, ad ogni specifico punto di vista di ogni possibile osservatore, l’incontro può essere un fatto rivoluzionario per l’intero genere umano, determinante addirittura per la stessa esistenza del pianeta Terra come noi lo conosciamo.
Ti chiesi semplicemente se come fisico uno aveva il diritto morale di lavorare allo sfruttamento pratico dell’energia atomica.
Come facilmente si intuisce il tema è di grande attualità. Perfetto per incitare passioni, per incoraggiare ogni tipo di paraocchi ideologico, per dimostrazioni e argomentazioni di ogni segno. E siccome ci muoviamo dentro la meccanica quantistica, è plausibile sperimentare infinite possibilità di uno stesso dialogo e scoprire infiniti immaginabili sviluppi drammaturgici. Incontrarsi del resto è anche l’atto teatrale per eccellenza e il bisogno di dialogare è il motore del raccontare interpretando. E incontro e dialogo sono i presupposti di ogni drammaturgia, la croce e delizia di ogni attore, i rebus da decifrare per ogni regia. Incontro dunque come interessante intersezione tra scienza e teatro, come possibilità di ragionare di etica e limiti, di censure e confini. Ma alla fine, come sempre da millenni, a teatro agiscono donne e uomini, in carne e parole, con il loro carico di debolezze e ricchezze, portatori di emozioni, anime e energie che hanno un unico obiettivo ed un’unica esigenza: raccontarsi ed esserci. L’umano prevale sullo scientifico e la fisica diventa il non luogo e il non tempo di un racconto tutto emotivo. In scena otto giovani interpreti, appassionati e caparbi che ho avuto l’onore di dirigere per la prima volta. Una realtà di provincia con il cuore e la testa scagliati nel firmamento. Grazie Rita. Grazie Andrea. Grazie Andrea. Grazie a tutta la compagnia. È stato un viaggio magnifico.
Incontrarsi è stato importante.

SINOSSI
Nel settembre 1941, nel pieno della Seconda Guerra Mondiale, il fisico tedesco Werner Heisenberg si recò a Copenaghen per far visita al suo maestro Niels Bohr mentre la capitale nordeuropea era occupata dai Nazisti ed il mondo scientifico internazionale inseguiva il progetto di costruzione della bomba atomica.
Ma perché lo fece? Cosa aveva di così urgente da confidare in un momento tanto delicato?
Di quell’incontro misterioso si sa pochissimo, forse solo che è avvenuto, ma di cosa si siano detti i due fisici, tra i più importanti al mondo, non vi sono conferme… eppure il destino dell’Europa intera potrebbe essere passato da quell’incontro a Copenaghen nel settembre del ‘41.

“𝐿𝑎 𝑣𝑎𝑛𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑝𝑜𝑙𝑣𝑒𝑟𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑜𝑙𝑙𝑒𝑣𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑛𝑒𝑙 𝑡𝑒𝑛𝑡𝑎𝑡𝑖𝑣𝑜 𝑑𝑖 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑟𝑒𝑛𝑑𝑒𝑟𝑐𝑖, 𝑎 𝑓𝑟𝑜𝑛𝑡𝑒 𝑑𝑖 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑝𝑜𝑙𝑣𝑒𝑟𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑞𝑢𝑎𝑙𝑒 𝑖𝑛𝑒𝑙𝑢𝑡𝑡𝑎𝑏𝑖𝑙𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑠𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑒𝑔𝑛𝑎𝑡𝑖, 𝑛𝑜𝑖 𝑒 𝑖 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑖 𝑓𝑖𝑔𝑙𝑖.
𝑣𝑖𝑒𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑒 𝑝𝑒𝑛𝑠𝑎𝑡𝑜 𝑛𝑒𝑙 𝑐𝑜𝑟𝑠𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑖𝑛𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑜 𝑒̀ 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑟𝑒, 𝑖𝑛𝑒𝑣𝑖𝑡𝑎𝑏𝑖𝑙𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒, 𝑢𝑛𝑎 𝑓𝑜𝑟𝑧𝑎𝑡𝑢𝑟𝑎 𝑒 𝑢𝑛𝑎 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑙𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑟𝑖𝑑𝑢𝑡𝑡𝑖𝑣𝑎 𝑑𝑖 𝑢𝑛 𝑓𝑎𝑠𝑐𝑖𝑜 𝑑𝑖 𝑝𝑒𝑛𝑠𝑖𝑒𝑟𝑖, 𝑑𝑒𝑠𝑖𝑑𝑒𝑟𝑖, 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑛𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑐ℎ𝑒 – 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑖𝑛𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑜 – 𝑒𝑟𝑎𝑛𝑜 «𝑑𝑜𝑣𝑢𝑛𝑞𝑢𝑒 𝑒 𝑖𝑛 𝑛𝑒𝑠𝑠𝑢𝑛 𝑙𝑢𝑜𝑔𝑜 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑖𝑐𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑖𝑛𝑜𝑠𝑠𝑒𝑟𝑣𝑎𝑡𝑒».
𝐸̀ 𝑎𝑡𝑡𝑟𝑎𝑣𝑒𝑟𝑠𝑜 𝑢𝑛𝑎 𝑚𝑜𝑙𝑡𝑒𝑝𝑙𝑖𝑐𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑖 𝑖𝑛𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑖, 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑒 𝑠𝑜𝑙𝑡𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑎𝑙 𝑑𝑖 𝑓𝑢𝑜𝑟𝑖 𝑑𝑒𝑙 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑣𝑖𝑡𝑎, 𝑐ℎ𝑒 𝑖𝑙 𝑠𝑖𝑛𝑔𝑜𝑙𝑜 𝑒𝑣𝑒𝑛𝑡𝑜 – 𝑙’𝑖𝑛𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑜 𝑠𝑡𝑜𝑟𝑖𝑐𝑜 – 𝑎𝑠𝑠𝑢𝑚𝑒 𝑖𝑙 𝑠𝑢𝑜 𝑠𝑒𝑛𝑠𝑜 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑣𝑒𝑟𝑜”.

regia di Nicola Alberto Orofino

interpreti personaggi
Andrea Luca Werner Heisenberg Andrea Zappalà Niels Bohr
Rita Re Margrethe Bohr
Alessia Consoli Professoressa Anna De Luca Professoressa Luisa La Carrubba Professoressa Agata Prastani Professoressa Christine Righi Professoressa

adattamento Nicola Alberto Orofino, assistente alla regia Sara Caruso scenografia Mario Rocca
costumi Graziella Villardita e Cettina Poma scenotecnico Alfio Nicolosi
progetto grafico Sarah Cesarotti ufficio stampa Elisa Guccione