E se fra tre mesi il Comitato Olimpico Nazionale Italiano sarà presieduto da una donna? Dopo la storica svolta culturale da parte del movimento olimpico internazionale che dopo 130 anni ha eletto una donna alla guida del Comitato Olimpico Internazionale, l’Italia potrebbe a sua volta stare al passo con quanto accaduto a livello mondiale. Nello sport italiano le papabili non mancherebbero, da Diana Bianchedi, ex schermitrice e attualmente ai vertici della Fondazione Milano Cortina 2026 alla stessa Anna Riccardi, nel board di World Athletics e con un incarico prestigioso anche nell’organizzazione di Milano Cortina. Le elezioni si terranno il 26 giugno al Centro di Preparazione Olimpica del Coni a Roma. Alla tornata elettorale precedente, quella del maggio 2021, si era candidata anche la due volte campionessa olimpica del ciclismo su pista Antonella Bellutti ma contro il fortissimo consenso di Giovanni Malagò (ottenne 55 voti) non era andata oltre ad una preferenza (Renato Di Rocco arrivò a quota 13). Con la legge attualmente in vigore Malagò non potrà candidarsi per il quarto mandato e così, dopo poco più di dodici anni, dovrà lasciare la guida del Coni. Oggi la stessa Bianchedi in merito all’elezione di Coventry ha detto, “quello che è stato molto importante è stato il grandissimo consenso, Coventry è stata eletta al primo giro nonostante sei candidati e questo è un messaggio che ci dobbiamo portare a casa non soltanto nel mondo dello sport ma nella nostra società”. Kirsty Coventry, 41 anni dello Zimbabwe, guiderà lo sport mondiale per i prossimi otto anni. Nel mondo le donne a capo di un Comitato olimpico nazionale (Noc) sono 25 su un totale di 206, il 12%. In Europa su 50 Comitati nazionali, sei le donne a capo dello sport nazionale del loro Paese. Si tratta dell’ex primatista mondiale del salto in alto Stefka Kostadinova (Bulgaria), l’ex presidente nazionale dell’Estonia, Kersti Kaljulaid (Estonia), Anneke Van Zanen-Nieberg (Olanda), Zaineb Al Samarai (Norvegia), Ruth Metzler-Arnold (Svizzera) e Daina Gudzineviciute (Lituania). Per quanto concerne la Gran Bretagna, il Cio indica Sir Hugh Robertson mentre la Principessa Anna, membro del Cio, ricopre il ruolo analogo a quello del presidente onorario. Come indica il Cio nelle schede dei 206 Comitati nazionali, una donna a capo dello sport nazionale c’è anche ad Aruba, Barbados, Burundi, Cape Verde, Canada, Isole Cayman, Gibuti, Fiji, India, Israele, Messico, Nuova Zelanda, Panama, Papua Nuova Guinea, Porto Rico, Ruanda, Singapore, Trinidad e Tobago, e Venezuela. (AGI)
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