Vergogna Equitalia, chiede 156.000 euro a una nulla tenente. Confedercontribuenti pronta alla difesa della contribuente caduta nelle mani della società di riscossione per colpe non sue o comunque già pagate alla giustizia penale. Il fatto è successo a Bari dove una 45enne nullatenente si è vista recapitare una richiesta di pagamento di quasi 156mila euro per una vicenda vecchia di almeno dodici anni. A ricostruire la triste vicenda di Mariella è l’edizione baarese di Repubblica pubblicando la richiesta da Equitalia, società incaricata dall’Agenzia delle entrate per la riscossione dei tributi. “Gentile contribuente, il giorno 03/04/2001 le abbiamo notificato la cartella di pagamento (segue numero identificativo) – si legge nella lettera inviata per posta raccomandata in piena estate alla signora Mariella – a tutt’oggi non ci risulta pagato l’importo di euro 155.848.94. La invitiamo a pagare entro cinque giorni dalla notifica di questo avviso. La avvertiamo che se non pagherà procederemo ad esecuzione forzata”. A corredo dell’intimazione di pagamento, spiega Repubblica, è stato spedito anche un conto corrente postale intestato alla società per il pagamento. I fatti contestati da Equitalia risalgono a dodici anni, quando il tribunale di Bari aveva condannato Mariella a un anno di carcere durante un maxi processo per associazione a delinquere di stampo mafioso. “A casa di Mariella furono trovate armi e droga, probabilmente appartenenti al marito, dal quale anni dopo ha deciso di divorziare – ricostruisce Repubblica – nel 2001, scontata la pena, Mariella torna una libera cittadina”. Ad agosto si riapre tutto. A distanza di dodici anni dal processo, lo Stato è tornato a chiedere a Mariella il pagamento delle spese.