Bancomat obbligatorio per tutti a partire dal 30 giugno, per far finta di fare la lotta all’evasione e fare guadagnare le banche. Il presidente di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro, ritiene questa norma solo un palliativo inutile e costoso per imprese e professionisti e a rischio per protestati e cattivi pagatori di non potere fare piu’ acquisti visto che le banche non gli rilasciano il bancomat e spesso neanche le prepagate. Una delle prescrizioni del Decreto crescita bis, risalente al 2012, vede la luce: così, non solo i commercianti, ma anche avvocati, artigiani, imprenditori sono tenuti a dotarsi di postazioni Pos. Secondo la norma, a partire dai 30 euro imprese e professionisti sono obbligati a mettere il cliente nelle condizioni di pagare con carta di credito o bancomat. Un provvedimento molto discusso, approvato dal governo Monti per contrastare l’evasione ma criticato dalle categorie professionali per gli alti costi delle commissioni e dell’installazione degli apparecchi. Il decreto, tuttavia, non prevede alcuna sanzione per gli inadempienti. Un buco normativo che potrebbe indurre commercianti, artigiani e avvocati a rallentare le operazioni di adeguamento. Chi invece ha già provato ad adeguarsi è il sistema delle banche e dei gruppi telefonici, pronto a lanciare sul mercato una serie di strumenti – legati all’utilizzo di smartphone e tablet – per agevolare il pagamento tramite bancomat e carta di credito. Strumenti pensati soprattutto per quelle categorie di lavoratori ‘a chiamata’ come idraulici, antennisti, falegnami.