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Come le guerre non fini­scono

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Ucraina, Rus­sia e le lezioni della prima guerra mon­diale

Mar­ga­ret Mac­Mil­lan è pro­fes­sore eme­rito di Sto­ria inter­na­zio­nale a Oxford e autrice di War: How Con­flict Sha­ped Us and The War That Ended Peace: The Road to 1914.

Il 24 feb­braio 2022, il grande roman­ziere ucraino Andrey Kur­kov e sua moglie sono stati sve­gliati nella loro casa a Kiev dal suono dei mis­sili russi. All’ini­zio non riu­sciva a cre­dere a quello che stava suc­ce­dendo. “Devi abi­tuarti psi­co­lo­gi­ca­mente all’idea che la guerra sia ini­ziata”, ha scritto. Molti osser­va­tori dell’inva­sione sen­ti­vano e con­ti­nuano a pro­vare quel senso di incre­du­lità.Sono stati con­fusi dall’assalto aperto e mas­sic­cio della Rus­sia e stu­piti dalla resi­stenza osti­nata e di suc­cesso dell’Ucraina. Chi, in quei primi giorni di guerra, men­tre le colonne russe avan­za­vano, avrebbe pre­detto che le due parti avreb­bero ancora com­bat­tuto ben oltre un anno dopo? Con così tante più armi e risorse e tanta più mano­do­pera a cui attin­gere, sem­brava una con­clu­sione scon­tata che la Rus­sia avrebbe schiac­ciato l’Ucraina e con­qui­stato le sue prin­ci­pali città in pochi giorni.
Eppure, nel suo secondo anno, la guerra con­ti­nua, e in un modo molto diverso dal pre­vi­sto. Un’inva­sione dell’Ucraina, secondo molti, sarebbe
coin­volgi rapidi pro­gressi e bat­ta­glie deci­sive. C’è stato un po ‘ di que­sto, tra cui la dram­ma­tica con­trof­fen­siva ucraina nella regione di Khar­kiv alla fine dell’estate del 2022. Ma all’ini­zio di mag­gio, nono­stante si par­lasse di una grande offen­siva ucraina, la guerra era da tempo diven­tata un con­flitto maci­nante lungo linee di bat­ta­glia sem­pre più for­ti­fi­cate. In effetti, le scene pro­ve­nienti dall’Ucraina orien­tale-sol­dati ingi­noc­chiati nel fango, i due lati uno di fronte all’altro da trin­cee e edi­fici in rovina attra­verso una terra deso­lata zeppa di con­chi­glie—potreb­bero essere dal fronte occi­den­tale nel 1916 o da Sta­lin­grado nel 1942.
Prima dell’inva­sione russa, molti pre­su­me­vano che le guerre tra le prin­ci­pali potenze del ven­tu­ne­simo secolo, se fos­sero avve­nute, non sareb­bero state come quelle pre­ce­denti. Sareb­bero stati com­bat­tuti uti­liz­zando una nuova gene­ra­zione di tec­no­lo­gie avan­zate, com­presi i sistemi di armi auto­nome. Gio­che­reb­bero nello spa­zio e nel cyber­spa­zio; gli sti­vali sul ter­reno pro­ba­bil­mente non avreb­bero molta impor­tanza. Invece, l’Occi­dente ha dovuto fare i conti con un’altra guerra stato-stato sul suolo euro­peo, com­bat­tuta da grandi eser­citi su molte miglia qua­drate di ter­ri­to­rio. E que­sto è solo uno dei tanti modi in cui l’inva­sione russa dell’Ucraina si rifà alle due guerre mon­diali. Come quelle guerre pre­ce­denti, era ali­men­tato dal nazio­na­li­smo e da ipo­tesi irrea­li­sti­che su quanto sarebbe stato facile sopraf­fare il nemico.I com­bat­ti­menti hanno avuto luogo sia in aree civili che sul campo di bat­ta­glia, deva­stando città e vil­laggi e inviando popo­la­zioni in fuga. Ha con­su­mato vaste risorse e i governi coin­volti sono stati costretti a usare coscritti e, nel caso della Rus­sia, mer­ce­nari. Il con­flitto ha por­tato alla ricerca di nuove e più letali armi e porta il poten­ziale per una peri­co­losa esca­la­tion. Sta dise­gnando anche in molti altri paesi.
L’espe­rienza di una prima grande guerra in Europa—la cono­sciamo come Prima guerra mon­diale-dovrebbe ricor­darci i ter­ri­bili costi di un con­flitto armato pro­lun­gato e aspro. E come oggi, ci si aspet­tava che quella guerra fosse breve e deci­siva. Eppure il mondo, e l’Ucraina, ora affron­tano domande inquie­tanti. Per quanto tempo la Rus­sia per­si­sterà nella sua cam­pa­gna, anche se le sue spe­ranze di cele­brare la vit­to­ria con­ti­nuano a dimi­nuire? Quali danni e orrori mag­giori saranno inflitti all’Ucraina e al suo popolo? E quando pos­sono quei paesi più col­piti dal con­flitto, dai vicini dell’Ucraina alla più ampia ade­sione alla NATO, smet­tere di pre­oc­cu­parsi che la guerra si river­serà fuori dai con­fini dell’Ucraina? Ma anche il pas­sato
I lea­der sono rara­mente sem­plici mac­chine che tabu­lano i costi e i bene­fici della guerra.
offre un avver­ti­mento ancora più oscuro-que­sta volta, per il futuro, quando la guerra in Ucraina final­mente volge al ter­mine, come fanno tutte le guerre. L’Ucraina e i suoi soste­ni­tori potreb­bero spe­rare in una vit­to­ria schiac­ciante e nella caduta del regime di Putin. Tut­ta­via, se la Rus­sia viene lasciata in sub­bu­glio, amara e iso­lata, con molti dei suoi lea­der e per­sone che incol­pano gli altri per i suoi fal­li­menti, come hanno fatto tanti tede­schi in quei decenni tra le due guerre, allora la fine di una guerra potrebbe sem­pli­ce­mente get­tare le basi per un’altra.
SINDROME DI SARAJEVO
Nella pri­ma­vera del 1914, pochi pen­sa­vano che una guerra di terra tra le prin­ci­pali potenze euro­pee fosse pos­si­bile. Gli stati euro­pei, così sup­po­ne­vano com­pia­ciuti i loro abi­tanti, erano troppo avan­zati, troppo inte­grati eco­no­mi­ca­mente-troppo “civi­liz­zati”, nel lin­guag­gio dell’epoca—per ricor­rere a con­flitti armati tra loro. Le guerre si svol­ge­vano ancora alla peri­fe­ria dell’Europa, in par­ti­co­lare nei Bal­cani o nei ter­ri­tori colo­niali, dove gli euro­pei com­bat­te­vano con­tro popoli meno potenti—ma non, si pen­sava, nel con­ti­nente stesso.
Lo stesso è avve­nuto nelle prime set­ti­mane del 2022. I lea­der e i poli­tici e il loro pub­blico in Occi­dente ten­de­vano a vedere la guerra come qual­cosa che acca­deva altrove, sia sotto forma di insur­re­zioni con­tro governi impo­po­lari o nei con­flitti appa­ren­te­mente infi­niti in stati fal­liti. È vero, c’erano pre­oc­cu­pa­zioni per il con­flitto tra grandi potenze quando, ad esem­pio, Cina e India si sono scon­trate lungo il loro con­fine comune o quando Cina e Stati Uniti hanno scam­biato bat­tute sul destino di Tai­wan. Ma per quelli nelle parti più for­tu­nate del mondo-le Ame­ri­che, l’Europa, gran parte dell’Asia e del Paci­fico—le guerre erano una cosa del pas­sato o lon­tana.
Nel 1914 e nel 2022, coloro che pen­sa­vano che la guerra non fosse pos­si­bile si sba­glia­vano. Nel 1914 ci furono peri­co­lose e irri­solte ten­sioni tra le potenze euro­pee, così come una nuova corsa agli arma­menti e crisi regio­nali, che ave­vano por­tato a par­lare di guerra. Allo stesso modo, nei mesi pre­ce­denti all’inva­sione russa dell’Ucraina, Mosca aveva chia­rito le sue rimo­stranze con l’Occi­dente, e il pre­si­dente russo Vla­di­mir Putin aveva dato molte indi­ca­zioni delle sue inten­zioni. Piut­to­sto che fare affi­da­mento su ipo­tesi sull’impro­ba­bi­lità di una guerra su vasta scala, i lea­der occi­den­tali che dubi­ta­vano della pro­spet­tiva di un’inva­sione russa avreb­bero dovuto pre­stare mag­giore atten­zione alla sua reto­rica sull’Ucraina. Il titolo del lungo sag­gio di Putin pub­bli­cato nel 2021 diceva tutto: “Sull’unità sto­rica di russi e ucraini.”Non solo l’Ucraina era il luogo di nascita della Rus­sia stessa, ha soste­nuto,
ma i suoi popoli sono sem­pre stati russi. A suo avviso, forze esterne mali­gne-l’Austria-Unghe­ria prima della prima guerra mon­diale e l’Unione euro­pea oggi—ave­vano cer­cato di divi­dere la Rus­sia dal suo legit­timo patri­mo­nio.
Putin ha anche fatto eco ai lea­der dell’ini­zio del ven­te­simo secolo nel con­clu­dere che la guerra era un’opzione ragio­ne­vole. Dopo l’assas­si­nio da parte di un nazio­na­li­sta serbo dell’arci­duca austriaco Fran­ce­sco Fer­di­nando a Sara­jevo nel giu­gno 1914, i gover­nanti dell’Austria-Unghe­ria si con­vin­sero rapi­da­mente di dover distrug­gere la Ser­bia, anche se ciò signi­fi­cava una guerra con la pro­tet­trice della Ser­bia, la Rus­sia. Lo zar Nicola II stava ancora sof­frendo per l’umi­lia­zione che gli era stata inflitta quando l’Austria-Affa­mato annesse la Bosnia all’Impero otto­mano nel 1908, e giurò che non si sarebbe mai più tirato indie­tro. Il Kai­ser tede­sco Guglielmo II, al comando dell’eser­cito più potente del mondo, temeva di appa­rire codardo. Ognuno di que­sti lea­der, in modi diversi, sen­tiva che una guerra rapida e deci­siva offriva il modo migliore per rin­vi­go­rire i loro paesi. Allo stesso modo, Putin si risentì della per­dita di potere di Mosca dopo la guerra fredda ed era con­vinto che avrebbe rapi­da­mente sopraf­fatto l’Ucraina. E ha affron­tato i lea­der in Europa e negli Stati Uniti che ave­vano le loro menti su altre cose, pro­prio come un secolo prima, quando la crisi è scop­piata nel con­ti­nente, il governo bri­tan­nico era pre­oc­cu­pato per i pro­blemi in Irlanda.
Altret­tanto peri­co­loso era il pre­sup­po­sto degli aggres­sori che una guerra sarebbe stata breve e deci­siva. Nel 1914, le grandi potenze ave­vano solo piani di guerra offen­sivi, basati su rapide vit­to­rie. Il fami­ge­rato piano Schlief­fen della Ger­ma­nia imma­gi­nava una guerra su due fronti con­tro la Fran­cia e il suo alleato Rus­sia. L’eser­cito tede­sco avrebbe com­bat­tuto un’azione di deten­zione a est, dove Ger­ma­nia e Rus­sia con­di­vi­de­vano un con­fine comune. E la Ger­ma­nia avrebbe lan­ciato un mas­sic­cio attacco in Occi­dente, piom­bando giù attra­verso il Bel­gio e la Fran­cia set­ten­trio­nale per cir­con­dare Parigi—il tutto entro sei set­ti­mane, a quel punto, i tede­schi pre­su­me­vano, la Fran­cia si sarebbe arresa e la Rus­sia avrebbe fatto causa per la pace. Nel 2022, Putin ha com­messo lo stesso errore. Era così con­vinto della capa­cità della Rus­sia di con­qui­stare rapi­da­mente l’Ucraina che aveva un governo fan­toc­cio in attesa e ordinò ai suoi sol­dati di por­tare con sé le loro uni­formi per una parata della vit­to­ria. E come la Ger­ma­nia impe­riale un secolo prima, la Rus­sia ha pre­stato poca atten­zione ai costi poten­zial­mente cata­stro­fici se le cose non fos­sero andate come pre­vi­sto.
I lea­der con il potere di por­tare i loro paesi in guerra—o di trat­te­nerli—rara­mente pos­sono essere con­si­de­rati sem­plici mac­chine che tabu­lano costi e bene­fici. Se Putin avesse fatto i cal­coli giu­sti all’ini­zio, pro­ba­bil­mente non avrebbe invaso l’Ucraina, o almeno lo avrebbe fatto
hanno cer­cato di distri­care le forze russe non appena è diven­tato chiaro che non avrebbe otte­nuto la con­qui­sta rapida ed eco­no­mica che si aspet­tava. Le emo­zioni— risen­ti­mento, orgo­glio, paura—pos­sono influen­zare le deci­sioni grandi e pic­cole, e come ha dimo­strato il 1914, anche le espe­rienze di coloro che pren­dono le deci­sioni. Come Nicho­las, Putin ha ricor­dato un’umi­lia­zione. Da gio­vane uffi­ciale del KGB, aveva assi­stito in prima per­sona alla riti­rata dell’impero sovie­tico dalla Ger­ma­nia Est e poi alla disin­te­gra­zione della stessa Unione Sovie­tica, e vedeva l’espan­sione verso est della NATO e dell’UE—entrambe ini­ziate sotto i suoi pre­de­ces­sori Mikhail Gor­ba­ciov e Boris Elt­sin—come un’indi­gna­zione e una minac­cia. L’Occi­dente ha mini­miz­zato le paure della Rus­sia e in gran parte igno­rato i colpi al suo orgo­glio nazio­nale.
Nel 1914, le élite euro­pee con­di­vi­de­vano una cul­tura comune, spesso par­la­vano le stesse lin­gue ed erano col­le­gate da legami di ami­ci­zia e matri­mo­nio. Eppure non sono riu­sciti a cogliere la forza del nazio­na­li­smo, le cre­scenti anti­pa­tie tra i popoli spesso vicini, e il modo in cui le loro classi diri­genti e intel­let­tuali abu­sa­vano della sto­ria per affer­mare che, per esem­pio, i tede­schi e i fran­cesi erano nemici ere­di­tari. Oggi, per Putin e per i tanti russi che vedono le cose come lui, l’Occi­dente, per quanto defi­nito, è il nemico e lo è sem­pre stato. L’Ucraina era stata sedotta dal mate­ria­li­smo occi­den­tale e dalla deca­denza e aveva biso­gno di essere sal­vata e resti­tuita alla sua fami­glia. E un altro motivo era in gioco: se il libe­ra­li­smo e la demo­cra­zia si radi­cas­sero in Ucraina, come sem­brava acca­dere, quelle forze peri­co­lose potreb­bero ini­ziare a infet­tare anche la società russa. Prima dell’inva­sione, pochi in Occi­dente capi­vano fino a che punto Putin vedeva l’Ucraina come cen­trale per il destino della Rus­sia.
Una delle lezioni della guerra della Rus­sia in Ucraina è che gli stra­te­ghi occi­den­tali devono pre­stare mag­giore atten­zione a come i lea­der altrove vedono i loro paesi e le loro sto­rie. Ad esem­pio, inva­dere Tai­wan com­por­te­rebbe tutti i tipi di rischi per la Cina. Ma i cinesi potreb­bero essere pronti a pren­derli. Il loro lea­der, Xi Jin­ping, ha chia­rito che vede l’isola e il suo popolo come parte della nazione cinese e vuole che la “riu­ni­fi­ca­zione” fac­cia parte della sua ere­dità. Que­sto punto di vista e que­sto desi­de­rio devono pren­dere pesan­te­mente in con­si­de­ra­zione il pro­cesso deci­sio­nale di Xi.
LA FALLACIA DELLA GUERRA VELOCE
Come la prima guerra mon­diale ha dimo­strato inde­le­bil­mente, le guerre rara­mente vanno come pre­vi­sto. Gli stra­te­ghi mili­tari erano con­sa­pe­voli della cre­scente impor­tanza della guerra di trin­cea e dell’arti­glie­ria a fuoco rapido, ma non riu­sci­rono a vederne le con­se­guenze. Erano impre­pa­rati a ciò che divenne rapi­da­mente linee del fronte sta­ti­che, in cui
le parti oppo­ste hanno effet­tuato mas­sicci scambi di arti­glie­ria e fuoco di mitra­glia­trici da trin­cee for­ti­fi­cate-tat­ti­che che hanno por­tato a tassi di vit­time molto ele­vati con pro­gressi minimi. Una guerra che doveva essere finita in mesi e per più di quat­tro anni e costata molto più in vite umane e risorse eco­no­mi­che di quanto chiun­que avesse imma­gi­nato all’ini­zio.
Anche se la guerra in Ucraina è solo al suo secondo anno, si è svolta, per mesi-lun­ghi tratti, in una situa­zione di indu­ri­mento delle linee del fronte con costi umani molto ele­vati. Una tale realtà non pre­clude la pos­si­bi­lità di nuove ope­ra­zioni signi­fi­ca­tive da entrambe le parti e con­se­guenti cam­bia­menti di slan­cio. Ben più di un anno in guerra, i pro­gressi sono suscet­ti­bili di venire ad un prezzo molto più alto. Il ter­reno che è stato com­bat­tuto, come i gene­rali hanno impa­rato nella prima guerra mon­diale, è più dif­fi­cile da attra­ver­sare. Ed entrambe le parti hanno usato i mesi inver­nali per pre­pa­rare le loro difese. Seb­bene tali cifre deb­bano essere trat­tate con cau­tela, le agen­zie di intel­li­gence occi­den­tali hanno sti­mato che durante alcuni dei peg­giori com­bat­ti­menti, la Rus­sia ha subito una media di oltre 800 morti e feriti al giorno, e i fun­zio­nari ucraini hanno rico­no­sciuto pic­chi tra 200 e 500 vit­time ucraine al giorno. La Rus­sia ha già perso più sol­dati in que­sta guerra che nei suoi dieci anni di com­bat­ti­menti in Afgha­ni­stan.
Il giu­sto tipo di pre­pa­ra­zione mili­tare può con­tare più della potenza di fuoco com­ples­siva. All’ini­zio del XX secolo, le marine bri­tan­ni­che e tede­sche dedi­ca­rono enormi risorse alla costru­zione di flotte di coraz­zate Dread­nought, pro­prio come le loro con­tro­parti oggi hanno cer­cato por­tae­rei. Ma tec­no­lo­gie nuove e a volte eco­no­mi­che, come le miniere un secolo fa e i droni oggi, pos­sono ren­dere obso­lete que­ste enormi mac­chine da guerra. Durante la prima guerra mon­diale, le navi da bat­ta­glia bri­tan­ni­che e tede­sche rima­sero spesso in porto per­ché mine e sot­to­ma­rini rap­pre­sen­ta­vano un peri­colo troppo grande. Nell’attuale guerra, l’Ucraina ha affon­dato la nave ammi­ra­glia pesan­te­mente armata della flotta russa del Mar Nero con due mis­sili anti-nave rela­ti­va­mente a bassa tec­no­lo­gia, fatto esplo­dere cen­ti­naia di carri armati russi da droni e pro­iet­tili di arti­glie­ria e osta­co­lato la pre­sunta forza aerea supe­riore della Rus­sia con le sue difese aeree.
La guerra in Ucraina ha anche fatto rie­mer­gere l’annoso pro­blema della spesa per la difesa insuf­fi­ciente o mal indi­riz­zata. Prima del 1914, gli inglesi man­te­ne­vano il loro eser­cito pic­colo e sot­to­fi­nan­ziato e furono lenti a intro­durre nuove tec­no­lo­gie come la mitra­glia­trice. Nella corsa al mondo
Armi che erano impen­sa­bili all’ini­zio di una guerra diven­tano accet­ta­bili.
La seconda guerra mon­diale, il Regno Unito e la Fran­cia erano in ritardo per riar­marsi, creando uno svan­tag­gio che aiutò a con­vin­cere i loro lea­der a cer­care di pla­care Hitler. Così, i due paesi fecero ben poco per resi­stere alla presa di Austria e Ceco­slo­vac­chia da parte della Ger­ma­nia, dando ai nazi­sti una posi­zione ancora più forte nel cuore dell’Europa. Altret­tanto impre­pa­rati, i lea­der euro­pei hanno fatto poco per rispon­dere all’annes­sione della Cri­mea da parte di Putin e alla sua guerra non dichia­rata nell’Ucraina orien­tale nel 2014.Que­sto e il fatto che le forze armate ucraine, allora ancora model­late sul vec­chio modello gerar­chico sovie­tico e sot­toe­qui­pag­giate e mal adde­strate, si erano com­por­tate male nel 2014, erano parti chiave del con­te­sto in cui la Rus­sia ha deciso di inva­dere nel 2022.
Non meno che in pas­sato, la capa­cità di man­te­nere la società fun­zio­nante e la mac­china da guerra in fun­zione può fare la dif­fe­renza tra vit­to­ria e scon­fitta. Allo scop­pio della prima guerra mon­diale, gli eser­citi di entrambe le parti sco­pri­rono che in poche set­ti­mane sta­vano esau­rendo le scorte di muni­zioni desti­nate a durare per mesi o più. I bel­li­ge­ranti hanno dovuto mobi­li­tare le loro società in misura straor­di­na­ria per garan­tire che potes­sero con­ti­nuare a com­bat­tere. Così grande fu la ten­sione sulla Rus­sia che pro­vocò il crollo del vec­chio regime nel 1917, la presa del potere da parte dei bol­sce­vi­chi e una guerra civile bru­tale e distrut­tiva. Nella guerra di oggi, la società ucraina ha affron­tato le sfide e le dif­fi­coltà straor­di­na­rie impo­ste e, da molte indi­ca­zioni, è più unita che mai. Ma non è chiaro per quanto tempo il paese può tenere insieme come le sue infra­strut­ture è costan­te­mente distrutto e più della sua gente fugge all’estero. Più imme­dia­ta­mente, l’Ucraina potrebbe lot­tare per assi­cu­rarsi abba­stanza muni­zioni e altre attrez­za­ture, come i vei­coli blin­dati, per con­ti­nuare, spe­cial­mente men­tre entrambe le parti inten­si­fi­cano i loro com­bat­ti­menti durante i mesi più caldi.
Entro la pri­ma­vera del 2023, la Rus­sia aveva già aumen­tato la sua pro­du­zione di difesa e stava otte­nendo armi da un certo numero di altri paesi, tra cui Iran e Corea del Nord. Eppure, secondo diversi rap­porti e docu­menti di intel­li­gence tra­pe­lati, le potenze occi­den­tali-gui­date dagli Stati Uniti, da cui dipende l’Ucraina—sono state dolo­ro­sa­mente lente a far aumen­tare la loro con­se­gna di armi e mate­riale, lasciando Kiev con carenze cri­ti­che. Molto dipen­derà dal fatto che l’Occi­dente con­ti­nuerà ad aumen­tare il suo soste­gno. La Rus­sia di Putin deve affron­tare gravi ten­sioni, con crepe che ini­ziano ad appa­rire tra l’élite russa e men­tre cen­ti­naia di migliaia di russi ordi­nari, spe­cial­mente uomini in età mili­tare, lasciano il paese. Riu­scirà la Rus­sia a restare unita come fece l’Unione Sovie­tica nella seconda guerra mon­diale? O gli anni a venire pro­dur­ranno una ripe­ti­zione del 1917?
IL VERDUN DI PUTIN
Più a lungo dura un con­flitto, più impor­tanti diven­tano gli alleati e le risorse. In entrambe le guerre mon­diali, la Ger­ma­nia e i suoi alleati hanno avuto alcuni primi suc­cessi, ma con il pas­sare del tempo, la coa­li­zione avver­sa­ria ha vinto la guerra eco­no­mica e quella sul campo di bat­ta­glia. In ogni caso, il Regno Unito poteva con­tare sul suo impero d’oltre­mare per la ric­chezza e le mate­rie prime, e più tardi, gli Stati Uniti sono diven­tati, come il pre­si­dente Frank­lin Roo­se­velt ha messo nella seconda guerra mon­diale, l ‘ “arse­nale della demo­cra­zia” e, infine, un part­ner mili­tare a pieno titolo.Quella pre­pon­de­ranza di risorse e mano­do­pera era fon­da­men­tale per por­tare alle vit­to­rie alleate.
Al momento dell’inva­sione di Putin del 2022, la Rus­sia sem­brava avere un van­tag­gio signi­fi­ca­tivo sull’Ucraina, incluso un eser­cito molto più potente e più di tutto ciò che poteva essere con­tato, dai carri armati alle truppe. Ma men­tre la guerra con­ti­nua, gli alleati dell’Ucraina si sono dimo­strati più impor­tanti della potenza della Rus­sia. In effetti, nono­stante tutto il corag­gio e l’abi­lità delle forze armate ucraine, Kiev non avrebbe potuto resi­stere a lungo senza lo straor­di­na­rio flusso di armi e denaro dai paesi della NATO. Le guerre sono vinte o perse tanto dall’accesso alle risorse o dall’attrito delle risorse del nemico quanto dall’abi­lità dei coman­danti di cia­scuna parte e dal corag­gio dei loro com­bat­tenti. E il pub­blico di ogni nazione bel­li­ge­rante deve essere soste­nuto nelle loro spe­ranze di vit­to­ria, e tale per­sua­sione può venire a grande costo.
Uno dei tratti distin­tivi delle due guerre mon­diali era l’enorme impor­tanza sim­bo­lica data a par­ti­co­lari città o regioni, anche se i costi per difen­derle o cat­tu­rarle sem­brano sfi­dare la ragione. Hitler sprecò alcune delle sue migliori forze e attrez­za­ture a Sta­lin­grado per­ché si rifiutò di riti­rarsi. Non tutte le isole del Paci­fico che le forze ame­ri­cane hanno lot­tato per cat­tu­rare dal Giap­pone ave­vano un grande signi­fi­cato stra­te­gico. Si con­si­deri Iwo Jima, in cui gli Stati Uniti hanno subito più di 26.000 vit­time in soli 36 giorni, incor­rendo in alcune delle più alte per­dite in bat­ta­glia sin­gola nella sto­ria del Corpo dei Mari­nes: la vit­to­ria ha dato agli ame­ri­cani poco più di una pista di atter­rag­gio di discu­ti­bile valore stra­te­gico. E poi c’era Ver­dun nella prima guerra mon­diale.Quella for­tezza vicino al con­fine della Fran­cia con la Ger­ma­nia aveva un certo signi­fi­cato stra­te­gico, ma il suo sim­bo­li­smo sto­rico è ciò che l’ha resa impor­tante per Erich von Fal­ke­n­hayn, il capo dello stato mag­giore tede­sco. Se i fran­cesi potes­sero essere scon­fitti in un luogo così intrec­ciato con la sto­ria fran­cese, sen­tiva, inde­bo­li­rebbe la loro volontà di con­ti­nuare a com­bat­tere. E anche se aves­sero scelto di difen­derla, avreb­bero subito per­dite tali che, come ha detto Fal­ke­n­hayn, avrebbe “san­gui­nato la Fran­cia bianca.”È stata una sfida che i fran­cesi hanno capito e accet­tato.
L’offen­siva iniziò con un mas­sic­cio attacco tede­sco nel feb­braio 1916. Quando il piano ini­ziale di Fal­ke­n­hayn di con­qui­stare tutte le col­line intorno a Ver­dun fallì, tut­ta­via, i tede­schi si tro­va­rono impe­gnati in una bat­ta­glia deva­stante che non erano in grado di vin­cere. Allo stesso tempo, non pote­vano riti­rarsi dalle posi­zioni che ave­vano già preso, com­presa la for­tezza fran­cese di Douau­mont: i gua­da­gni erano costati troppe vite tede­sche, e i lea­der tede­schi ave­vano detto al pub­blico che Douau­mont era la chiave per la cam­pa­gna più ampia. La bat­ta­glia di Ver­dun si con­cluse dieci mesi dopo con circa 143.000 tede­schi e 162.000 fran­cesi morti e circa 750.000 vit­time totali. Alla fine, i fran­cesi ave­vano ricon­qui­stato gran parte del ter­ri­to­rio che i tede­schi erano riu­sciti a con­qui­stare, anche se la guerra stessa sarebbe con­ti­nuata per quasi altri due anni. La guerra in Ucraina ha pro­dotto le sue bat­ta­glie insen­sate di que­sto tipo. Si con­si­deri l’asse­dio russo di Bakh­mut, una città in gran parte in rovina a est con poco appa­rente impor­tanza stra­te­gica. Dopo più di otto mesi di com­bat­ti­menti, entrambe le parti ave­vano speso più risorse umane e mili­tari che in qual­siasi altra bat­ta­glia della guerra. Secondo le stime dell’intel­li­gence sta­tu­ni­tense, solo tra dicem­bre e l’ini­zio di mag­gio, la Rus­sia ha subito 100.000 vit­time a Bakh­mut, di cui più di 20.000 uccisi. Eppure, per Mosca, la bat­ta­glia per Bakh­mut era l’occa­sione per una vit­to­ria tanto neces­sa­ria. Per Kiev, la difesa della città era diven­tata un sim­bolo della deter­mi­na­zione degli ucraini a difen­dere la loro terra ad ogni costo. Il capo di stato mag­giore del pre­si­dente ucraino Volo­dy­myr Zelen­sky, Andriy Yer­mak, ha fatto il para­gone con Ver­dun.
Ma la pro­spet­tiva di più Ver­dun non è l’unica minac­cia posta da una guerra pro­lun­gata in Ucraina. Ancora più pre­oc­cu­pante è la pos­si­bi­lità che possa atti­rare altre potenze e diven­tare sem­pre più dif­fusa e distrut­tiva. Vale la pena ricor­dare che la prima guerra mon­diale è ini­ziata come uno scon­tro locale nei Bal­cani tra Austria-Unghe­ria e Ser­bia. Nel giro di cin­que set­ti­mane, era diven­tata una guerra gene­rale euro­pea per­ché le altre grandi potenze hanno scelto di inter­ve­nire, agendo, così cre­de­vano, nel pro­prio inte­resse. Poi, ad ogni fase suc­ces­siva, altre potenze segui­rono costan­te­mente: Giap­pone alla fine dell’estate del 1914, Bul­ga­ria e Ita­lia nel 1915, Roma­nia nel 1916 e Cina, Gre­cia e Stati Uniti nel 1917. Anche se molti amici dell’Ucraina non hanno ancora supe­rato la linea di diven­tare com­bat­tenti effet­tivi, sono sem­pre di più
I per­denti non accet­tano facil­mente la scon­fitta.
stret­ta­mente coin­volti, for­nendo, ad esem­pio, intel­li­gence e sup­porto logi­stico, oltre ad armi sem­pre più potenti e sofi­sti­cate. E men­tre aumen­tano la qua­lità e la quan­tità del loro soste­gno, ciò a sua volta aumenta il rischio che la Rus­sia scelga di aumen­tare, pos­si­bil­mente attac­cando i paesi vicini come la Polo­nia o gli stati bal­tici. Un ulte­riore rischio è che la Cina possa ini­ziare a soste­nere la Rus­sia in modo più attivo, inviando assi­stenza letale e aumen­tando così le pos­si­bi­lità di uno scon­tro tra Pechino e Washing­ton.
Man mano che le guerre con­ti­nuano, i modi di com­bat­tere e i tipi di armi che erano stati impen­sa­bili all’ini­zio diven­tano spesso accet­ta­bili. Il gas vele­noso fu messo fuori legge nella Con­ven­zione dell’Aia del 1899, ma ciò non impedì alla Ger­ma­nia di usarlo a par­tire dal 1915, con gli Alleati che segui­rono l’esem­pio entro l’ultimo anno della guerra. Nel 1939, il Regno Unito si trat­tenne dal bom­bar­dare obiet­tivi mili­tari tede­schi, in parte per paura di ritor­sioni, ma anche per con­si­de­ra­zioni eti­che e legali. Un anno dopo, ha adot­tato una poli­tica sulla guerra aerea senza restri­zioni, anche se ciò signi­fi­cava vit­time civili. E infine, con i raid della Royal Air Force sulle città tede­sche nelle fasi suc­ces­sive della guerra, i civili stessi diven­nero obiet­tivi pri­mari in quello che era diven­tato uno sforzo per rom­pere il morale nemico.
La Rus­sia ha già vio­lato le leggi e le norme inter­na­zio­nali in nume­rose occa­sioni in Ucraina, e la pic­cola città di Bucha alla peri­fe­ria di Kiev è diven­tata sino­nimo di cri­mini di guerra. Pre­oc­cu­pante, la Rus­sia ha anche minac­ciato di rom­pere il tabù sul primo uso di armi nucleari e ha la capa­cità di effet­tuare la guerra chi­mica e bio­lo­gica. È dif­fi­cile spe­cu­lare su come l’Ucraina o i suoi amici potreb­bero rea­gire se la Rus­sia usasse que­ste armi. Ma se Putin li usa e la fa franca, altri paesi gover­nati da lea­der auto­ri­tari sareb­bero ten­tati di seguire il suo esem­pio.
LA GUERRA DOPO LA GUERRA
Anche le guerre pro­lun­gate alla fine fini­scono, a volte quando un bel­li­ge­rante non può più com­bat­tere, e tal­volta attra­verso la nego­zia­zione. Quest’ultimo risul­tato, tut­ta­via, è pos­si­bile solo quando entrambe le parti sono pronte a par­lare e a scen­dere a com­pro­messi. Alcuni sto­rici della seconda guerra mon­diale hanno soste­nuto che gli Alleati, con la loro insi­stenza su una resa incon­di­zio­nata tede­sca, non hanno dato alla Ger­ma­nia nazi­sta altra scelta che com­bat­tere fino alla fine. Eppure non ci sono prove che Hitler sia mai stato dispo­sto a nego­ziare seria­mente. Nel 1945, si sui­cidò piut­to­sto che ammet­tere la scon­fitta, anche se le sue città gia­ce­vano in rovina, le sue forze armate erano finite,
e gli eser­citi alleati sta­vano rapi­da­mente avan­zando su Ber­lino. Pre­pa­rando il pub­blico giap­po­nese a com­bat­tere fino alla morte in caso di inva­sione ame­ri­cana, i mili­ta­ri­sti che con­trol­la­vano il Giap­pone erano così a corto di armi che ini­zia­rono a emet­tere bastoni di bambù affi­lati. Fu solo dopo che le bombe furono sgan­ciate su Hiro­shima e Naga­saki che il Giap­pone offrì una resa incon­di­zio­nata.
È pos­si­bile che l’Ucraina e la Rus­sia, forse sotto la pres­sione della Cina e degli Stati Uniti, potreb­bero un giorno accet­tare di par­lare di porre fine alla guerra. La tem­pi­stica può essere cri­tica. Nella prima guerra mon­diale, anche se varie ini­zia­tive di pace sono state lan­ciate—per esem­pio, dal papa e dal pre­si­dente degli Stati Uniti Woo­drow Wil­son—entrambe le parti hanno con­ti­nuato ad aggrap­parsi alla spe­ranza di vit­to­ria mili­tare. Solo nell’estate del 1918, quando l’alto comando tede­sco rico­nobbe che stava per­dendo, la Ger­ma­nia chiese un armi­sti­zio. Ma è dif­fi­cile imma­gi­nare come sarebbe un simile accordo in Ucraina, e man mano che i com­bat­ti­menti e le per­dite da entrambe le parti aumen­tano e ven­gono alla luce altre noti­zie sulle atro­cità della Rus­sia, l’odio e l’ama­rezza accu­mu­lati por­ranno enormi osta­coli a qual­siasi con­ces­sione da entrambe le parti.
Ine­vi­ta­bil­mente, in una lunga guerra, gli obiet­tivi di entrambe le parti si evol­vono. Nella prima guerra mon­diale, gli obiet­tivi bel­lici della Ger­ma­nia si amplia­rono per inclu­dere un Bel­gio com­pia­cente-e forse annesso-a Ovest e un impero, eco­no­mico o più for­male, che inclu­desse gli stati bal­tici e l’Ucraina. La Fran­cia, che aveva ini­ziato la guerra volendo recu­pe­rare le sue pro­vince per­dute di Alsa­zia e Lorena, nel 1918 stava con­tem­plando l’annes­sione di tutto il ter­ri­to­rio tede­sco a ovest del fiume Reno. E la Fran­cia e il Regno Unito liti­ga­rono su chi avrebbe rac­colto le parti più grandi dell’Impero otto­mano scon­fitto.
Nella lotta attuale, la Rus­sia sem­bra aver rinun­ciato a pren­dere Kiev per ora, ma sem­bra inten­zio­nata ad assor­bire il più pos­si­bile l’Ucraina e ridurre ciò che è rima­sto a uno stato impo­ve­rito e senza sbocco sul mare. Iro­nia della sorte, la Rus­sia, che ha ini­ziato la guerra pro­cla­mando che il suo obiet­tivo era la libe­ra­zione degli ucraini inno­centi dal governo fasci­sta di Zelen­sky, ora parla degli ucraini ordi­nari come tra­di­tori. A sua volta, il governo ucraino, che in un primo momento mirava sem­pli­ce­mente a resi­stere all’assalto russo e difen­dere la sua terra, ha dichia­rato la sua inten­zione di spin­gere la Rus­sia fuori da tutta l’Ucraina, com­presa la Cri­mea, così come le parti di Donetsk e Luhansk occu­pate dalla Rus­sia dal 2014. Fin­ché entrambe le parti con­ti­nuano a spe­rare in qual­cosa che pos­sono chia­mare vit­to­ria, por­tan­doli alla nego­zia­zione
tavolo sarà dif­fi­cile, e il cre­scente diva­rio tra i loro obiet­tivi di guerra ren­derà il rag­giun­gi­mento di un accordo ancora più dif­fi­cile.
Nel 1914, pochi si aspet­ta­vano lo stallo, la por­tata della distru­zione, la dif­fu­sione dei com­bat­ti­menti dall’Europa al Medio Oriente, all’Africa e all’Asia, o il danno alle società euro­pee. Quando le armi alla fine tac­quero, lo fecero in un’Europa molto diversa. Tre imperi-Austria-Unghe­ria, Ger­ma­nia e Rus­sia – erano nel caos, e l’Impero otto­mano stava per rom­persi. L’equi­li­brio di potere si era spo­stato con un impero bri­tan­nico inde­bo­lito e un aumento degli Stati Uniti e del Giap­pone. La guerra in Ucraina por­terà cam­bia­menti altret­tanto grandi, con una Rus­sia dan­neg­giata e una Cina sem­pre più potente e asser­tiva?
Geor­ges Cle­men­ceau, primo mini­stro fran­cese nel 1919, una volta disse che fare la pace è più dif­fi­cile che fare la guerra. Forse stiamo per risco­prire la verità delle sue parole. Anche se la guerra in Ucraina può rag­giun­gere qual­cosa come una fine, costruire la pace sulla sua scia sarà una sfida for­mi­da­bile. I per­denti non accet­tano facil­mente la scon­fitta e i vin­ci­tori tro­vano dif­fi­cile essere magna­nimi. Il Trat­tato di Ver­sail­les non è mai stato così puni­tivo come la Ger­ma­nia ha soste­nuto, e molte delle clau­sole del trat­tato non sono mai state appli­cate. Ma l’Europa degli anni 1920 sarebbe stata un posto più felice se gli alleati non aves­sero cer­cato di otte­nere alte ripa­ra­zioni dalla Ger­ma­nia e l’aves­sero accolta prima nella comu­nità delle nazioni.
La sto­ria può offrire esempi più inco­rag­gianti. All’indo­mani della seconda guerra mon­diale, il Piano Mar­shall degli Stati Uniti ha con­tri­buito a rico­struire i paesi dell’Europa occi­den­tale in eco­no­mie fio­renti e, altret­tanto impor­tante, demo­cra­zie sta­bili. In quello che sarebbe sem­brato straor­di­na­rio nel 1945, la Ger­ma­nia ovest e l’Ita­lia, cer­ta­mente sotto la minac­cia della guerra fredda, furono auto­riz­zate ad ade­rire alla NATO e diven­nero mem­bri fon­da­men­tali dell’alleanza tran­sa­tlan­tica. Anche gli ex nemici pos­sono essere tra­sfor­mati in part­ner stretti.
Il destino delle potenze dell’Asse dopo la seconda guerra mon­diale offre almeno la spe­ranza che la Rus­sia di oggi possa un giorno essere un ricordo lon­tano come lo è la Ger­ma­nia del 1945. Per l’Ucraina, c’è la pro­messa di giorni migliori se la guerra può essere liqui­data favo­re­vol­mente per essa, con il paese che recu­pera gran parte dei suoi ter­ri­tori orien­tali per­duti e la sua costa del Mar Nero, oltre ad essere ammesso nell’UE. Ma se ciò non acca­drà e l’Occi­dente non farà uno sforzo soste­nuto per aiu­tare l’Ucraina a rico­struire—e se i lea­der occi­den­tali sono deter­mi­nati a trat­tare la Rus­sia come un paria per­ma­nente—allora il futuro per entrambi i paesi sarà di mise­ria, insta­bi­lità poli­tica e revan­sci­smo.