“I consorzi stabili sono uno strumento fondamentale introdotto dalla legge 109/94 Merloni e confermato con il nuovo codice degli appalti 36/2023, una riforma necessaria”. Lo spiega Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia e responsabile nazionale dipartimento lavori pubblici di FI, già relatrice di maggioranza del nuovo codice.
“Questo strumento ha dato ritorni reali e tangibili, in termini di professionalità, qualità e risultati. Tanto il successo ottenuto che, ad oggi, il 50% dei lavori pubblici Pnrr si fanno grazie ai consorzi stabili”, ricorda.
“Non solo, questa formula, moderna e innovativa segue i principi europei, cioè dare supporto alle pmi al fine di garantire trasparenza e competitività ma anche qualità negli appalti pubblici, visti i contenuti della Direttiva europea 24/2014, che pone accento sull’inclusione delle Pmi, riconoscendo il valore delle aggregazioni come strumento strategico per superare le limitazioni legate alle dimensioni, facendo delle competenze differenti un fronte comune che va ad aggiungere qualità alle opere pubbliche – aggiunge – tuttavia, ci sono dei capisaldi che devono essere chiariti, fra cui il cosiddetto ‘cumulo alla rinfusa’, fondamentale per consentire di unificare competenze e risorse offrendo servizi tecnici, amministrativi e legali condivisi. Esso consente, infatti, la partecipazione alle gare pubbliche a tutte quelle imprese che, da sole, rimarrebbero escluse, superando gli ostacoli posti dai requisiti alle imprese per lavorare con il pubblico”.
“Sarà fondamentale la parità normativa fra consorzi, cooperative artigiane e stabili, dando a questi un adeguato periodo transitorio per adeguarsi e garantire stabilità alle Pmi. Per tutto questo è opportuno che il Mit recepisca i contenuti delle osservazioni raccolte nel parere parlamentare così da tutelare un segmento decisivo della nostra economia riconosciuta in tutto il mondo che va implementata e tutelata”, conclude Mazzetti. (AGI)
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