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Cinema: Titanus girerà ancora a Napoli film e una serie

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Il futuro di Titanus, una delle più longeve case di produzione e distribuzione cinematografiche, creata 120 anni fa a Napoli, sarà ancora legato alla città di Parthenope e dopo la serie Pedone, con l’attore Salvatore Esposito, già tra i protagonisti di Gomorra, lavora per la prodizione di un film e a una nuova serie. Ad annuncarlo il presidente della casa produttrice del celebre film del 1963 ‘Il Gattopardo’, Guido Lombardo, nipote del fondatore della Titanus.
“In futuro faremo altre cose che gireremo a Napoli – spiega – non posso dire molto, ma faremo una produzione. Sarà una grossa serie”. A chi chiede se sarà nel 2025, risponde: “Speriamo”. Poi precisa: “Io odio la gente che dice: io farò, io farò. Io faccio e poi mentre lo faccio lo dico. Perché col farò non si fa niente”.
Da quanto spiega l’amministratore delegato, della Titanus, Massimo Veneziano, in realtà i progetti sono due e si sta lavorando alla chiusura della catena di coproduzione. Una sarà un film su un personaggio che a Napoli è molto conosciuta e apprezzata. Non è chiaro se si tratta di uno del passato o del presente, ma “è una persona napoletana molto conosciuta nel suo ambito – anticipa Veneziano – posso solo dire che c’è un interesse importante su questo personaggio anche dall’estero. Una risonanza al di fuori del nostro Paese che non immaginavamo in questa misura E’ quindi un personaggio noto, per cui c’è una parte della sua storia che conoscono tutti ma noi racconteremo la parte che non conosce nessuno”.
Inoltre, ci sarà una serie, “di cui posso dire davvero poco, perché è un progetto molto ambizioso, con cui andiamo a toccare corde sulla storia del cinema, che prende spunto da una nostra property”, aggiunge.
Rispetto alla distribuzione, si pensa a una piattaforma che possa diffonderlo per raggiungere un pubblico non solo di adulti amanti del cinema. “I più giovani sono sorprendenti – rileva Veneziano – io avrei pensato a un target dai 40 in su, invece scopro che anche dai 40 in giù, probabilmente un pubblico di giovani evoluti, che conoscono queste opere del passato, può essere interessato a un approfondimento in serie”. (AGI)