“Non pensavo di indossare più la maglia iridata, il tempo passa e sinceramente non credevo che mi sarebbe ricapitato. Avevo preparato la stagione in previsione della Olimpiade di Parigi, ma il percorso non si addiceva alle mie caratteristiche. Qui, invece, su questo tracciato piatto, mi sono sentito a mio agio ed è arrivato questo nuovo titolo iridato”. Sono le parole di Luca Mazzone che oggi ha vinto a Zurigo il titolo mondiale nella cronometro della categoria MH2 di paraciclismo. “Ogni volta che metto al collo una medaglia penso alla strada percorsa, – dice il campione azzurro – agli affetti che mi sono sempre stati vicini a cominciare da mia moglie e mio figlio, al team e allo staff della Nazionale e alla Federazione, che ci ha messo nella condizione di poterci esprimere al meglio”. A fargli eco Fabrizio Cornegliani, oro nella nella crono MH1 e che ha nel dna la sfida contro il tempo. “Una medaglia ha un valore che travalica il significato prettamente sportivo – afferma il campione paralimpico in carica –. E’ una cosa che dico spesso quando vado nelle scuole a raccontare la mia storia: la Nazionale ti regala la cosa più preziosa per una persona, l’autonomia. Indossare la maglia azzurra ti spinge ad alzare continuamente l’asticella delle aspettative, ti abitua a superare le difficoltà e ti insegna a contare su te stesso, rendendoti più autonomo: per questo motivo, ogni medaglia ha un valore più grande della precedente”. (AGI)