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Chiesa: Giacomo Poretti inaugura l’A. A. della Lateranense

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Considerazioni sull’anima, che esiste ma non è in nessun libro di anatomia. Eppure è un organo fondamentale per l’uomo: «come l’amicizia e l’amore anche l’anima non si può misurare né individuare con una Tac, un mezzo di contrasto, e nemmeno con le analisi del sangue»: introdotto da un canto gregoriano, Giacomo Poretti ha esordito così nel Dies Academicus dell’Università Lateranense di Roma. Non c’era Aldo, e non c’era nemmeno Giovanni. Giacomo ha occupato la scena dopo che il cardinale José Tolentino de Mendonça, prefetto del dicastero per la Cultura e l’educazione, ha letto la dichiarazione ufficiale di apertura e ha ricevuto dal rettore una pergamena di ringraziamento.
L’anima, ha spiegato Poretti, «per realizzarla e nutrirla veramente bisogna iniziare con il ringraziare il Padre Eterno ed essere sempre gentili con tutti». Infine, un pensiero ai sacerdoti e ai seminaristi, che «in quest’epoca dalla quale siamo in fuga dall’assoluto cercano di tatuarci qualche cosa di prezioso. Vestiti di nero, ma talvolta eleganti e sgargianti quanto un influencer».«Dalle università pontificie – ha sottolineato Tolentino nel suo intervento – ci si aspetta che non solo custodiscano la memoria dei tempi passati, ma che siano anche sonde del domani». Gli atenei della Chiesa, ha aggiunto, «si trovano oggi in un crocevia di possibilità culturali, scientifiche e sociali. Non possono vivere solo per sé stesse. Si potranno dunque sviluppare se promuoveranno ascolto e pratiche collaborative, e genereranno incontri tra persone e culture. Ciò – ha rimarcato – richiede un’intelligenza creativa, ma anche un discernimento fondato sui propri valori».
L’arcivescovo Vincenzo Amarante, il rettore della Lateranense, ha parlato di una duplice missione dell’università, o ancora meglio della sua anima: «Respirare a pieni polmoni e dialogare all’interno della Chiesa e in uscita». Il presule, in questo senso, ha mostrato i numeri dell’ateneo, che può contare su 1.137 studenti (ai quali vanno aggiunti i 434 del Centro di studi superiori), di cui 421 sono laici.(AGI)