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Chi sono i due fisici che hanno vinto il premio Nobel insieme a Giorgio Parisi

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AGI – Oltre a Giorgio Parisi, il Nobel per la Fisica 2021 è andato anche a Suki Manabe e Klaus Hasselmann. Suki Manabe è nato il 21 settembre del 1931 a Ehime, in Giappone. E’ un meteorologo e climatologo che ha aperto la strada all’uso del computer per similare i cambiamenti climatici a livello globale.

Dopo il dottorato all’ Università di Tokyo nel 1958, lo scienziato si è trasferito negli Stati Uniti per lavorare a quello che ora è il Geophysical Fluid Dynamics Laboratory del NOAA  fino al 1997.  Dal 1997 al 2001 ha lavorato presso il Frontier Research System for Global Change in Giappone ricoprendo il ruolo di Direttore della Divisione di ricerca sul riscaldamento globale.

Nel 2002 è tornato negli Stati Uniti come collaboratore di ricerca in visita presso il Program in Atmospheric and Oceanic Science della Princeton University. Attualmente ricopre il ruolo di meteorologo senior presso l’università. E’ quindi negli Usa, intorno agli anni ’60, che Manabe ha iniziato a teorizzare e sviluppare i suoi modelli numerici per simulare il comportamento dell’atmosfera.

Cosa ha scoperto Manabe

A quel tempo non si sapeva ancora che le concentrazioni di CO2 stavano aumentando considerevolmente, e ancor meno che queste emissioni potessero avere effetti devastanti sul clima. Con lo sviluppo della tecnologia, Manabe ha incorporato elementi digitali nella sua ricerca utilizzando i computer. Questo lo ha aiutato a creare il primo modello di circolazione atmosferica globale.

Grazie a questo modello è stato in grado di rilevare che l’aumento della concentrazione di CO2 ha aumentato la temperatura globale con tutti i rischi noti che ne conseguono. Manabe ha identificato profonde connessioni tra mare, terra e atmosfera.

La sua idea rivoluzionaria – utilizzare la modellazione numerica per prevedere come le temperature della superficie terrestre sono influenzate dalle condizioni atmosferiche – è stata una svolta importante, che ha dato ai ricercatori un nuovo potente strumento per studiare i complessi sistemi climatici della Terra. Il suo lavoro è fondamentale per tutta la moderna ricerca sul clima.

Il lavoro di Hasselmann

Klaus Hasselmann è nato il 25 ottobre del 1931 ad Amburgo. E’ un climatologo, meteorologo, oceanologo tedesco e direttore del Max Planck Institute for Meteorology. E’ noto per aver sviluppato il modello Hasselmann della variabilità climatica, in cui un sistema con una memoria lunga (l’oceano) integra la forzatura stocastica, trasformando così un segnale di rumore bianco in uno di rumore rosso, spiegando così (senza particolari ipotesi) gli onnipresenti segnali di rumore rosso visti nel clima.

Dal 1934 all’agosto 1949 emigrò con la famiglia in Inghilterra. Dal 1950 al 1955 ha studiato fisica e matematica presso l’Università di Amburgo, ha conseguito il dottorato dal 1955 al 1957 presso l Max Planck Institute for Flow Research di Göttingen.

Dal 1966 è stato professore e poi direttore dell’Institute for Geophysics and Planetary Physics presso l’Università di Amburgo e professore presso la Scripps Institution of Oceanography in California. Dal 1970 al 1972 è stato professore alla Woods Hole Oceanographic Institution in Massachusetts e poi al 1975 professore di Geofisica Teorica, in seguito Direttore dell’Istituto di Geofisica dell’Università di Amburgo.

Dal 1975 al novembre 1999 è stato Direttore del Max Planck Institute for Meteorology di Amburgo e dal 1988 al 1999 Direttore Scientifico del German Climate Computing Center di Amburgo. Nel campo della scienza del riscaldamento globale, è l’autore che ha ricevuto il maggior numero di riferimenti per pubblicazione.

Source: agi


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