Tensione e volatilità sui prezzi del gas naturale che tocca, nel corso della seduta nuovi massimi. O meglio parliamo del prezzo del futures ( cioè contratti a termine che possono avere per oggetto prodotti finanziari o merci) scambiati ad Amsterdam sfonda quota 300 euro (tocca il record intraday di 302,995 euro al megawattora) per poi riassestarsi sotto la soglia a 290 euro
Era dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia che il prezzo del gas naturale non raggiungeva questo livello nel corso delle contrattazioni al mercato di riferimento per l’Europa. Le tensioni sul prezzo sono ripartite venerdì scorso, dopo l’annuncio di Gazprom del nuovo stop per manutenzione del gasdotto Nord Stream, che rifornisce l’Europa con il flusso dalla Russia, dal 31 agosto al 2 settembre.
Le aziende italiane sono stremate dai costi di energia e gas. Molte rischiano la chiusura.
Per Federturismo i costi hanno azzerato i guadagni della stagione: «Le previsioni per l’autunno, con il Pun in aumento del 40%, disegnano uno scenario apocalittico che porterà alla chiusura di migliaia di attività turistiche e non», ha dichiarato la presidente Marina Lalli. Un allarme confermato da Federcommercio per tante aziende del terziario di mercato. Coldiretti calcola invece un rincaro di quasi 9 miliardi di euro per la spesa alimentare degli italiani. Colpa della siccità. E delle bollette.
Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ha chiesto al Governo “di affrontare seriamente, immediatamente la predisposizione di un eventuale piano di razionamento. Dal primo ottobre inizia l’anno termico e le imprese non sanno ancora come dovranno affrontarlo”.
In Germania via libera del governo a una legge per il razionamento energetico, che limita il riscaldamento degli edifici pubblici e vieta i cartelloni pubblicitari illuminati. La normativa, che entrerà in vigore tra poco più di una settimana e rimarrà in vigore inizialmente per sei mesi, prevede che gli edifici pubblici, dai municipi alle sale d’attesa delle ferrovie, non possano essere riscaldati a una temperatura superiore a 19°C e che i termosifoni nei corridoi, negli atri, negli ingressi e nei locali tecnici debbano essere spenti. Le misure fanno parte di uno sforzo nazionale di risparmio energetico per ridurre la dipendenza dal gas russo e, più nell’immediato, per affrontare il rischio che Mosca decida di interrompere completamente le forniture alla Germania attraverso il gasdotto Nord Stream 1.È stata inoltre approvata una legge per la ridefinizione delle priorità del trasporto ferroviario, dando ai treni che trasportano carbone e petrolio la precedenza rispetto ai treni passeggeri o ad altri treni merci. Il ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck ha dichiarato che le misure sono fondamentali per la sicurezza energetica della Germania: “Vogliamo liberarci il più rapidamente possibile dalla morsa delle importazioni di energia dalla Russia”
Il prezzo del gas come si forma
Le aziende energetiche firmano tra loro contratti di fornitura del metano, in cui vengono concordati i prezzi di vendita. Per i trader che però volessero acquistare il gas al di fuori di questi contratti esiste un mercato cosiddetto “spot”, il cui più importante esempio è la borsa di Amsterdam dove si forma il Title Transfer Facility l’indice di riferimento del gas europeo. Un mercato che è da molti definito “speculativo”, ma che incide anche sulle nostre bollette. Secondo Arera circa il 70 per cento dei contratti di fornitura italiani prevedono un aggiornamento al Ttf, che dunque incide sui prezzi di vendita. Anche lo stesso prezzo della materia prima nel mercato tutelato è stato fino a ora legato direttamente ai valori scambiati nella borsa di Amsterdam.
Ma perché il prezzo del gas si forma ad Amsterdam e perché cresce così tanto. All’inizio della guerra la posizione era che più paesi europei si unissero per poter acquistare, insieme e quindi ad un prezzo minore, il gas da paesi come Algeria, Libia e si è iniziato a parlare di price cap.
Ma mettere un tetto alle quotazioni del gas naturale ha determinato delle resistenze: per Bruxelles un limite massimo al prezzo del gas sarebbe un passo indietro rispetto alla strategia di liberalizzazione del mercato dell’energia portato avanti con determinazione negli ultimi vent’anni; per Amsterdam il “price cap” comporterebbe un ridimensionamento delle prospettive future del suo fiorente e promettente mercato energetico-finanziario.
Perché parliamo, nel caso dei futures sul gas, di mercato finanziario. La strategia europea di liberalizzazione del mercato ha portato alla nascita di diversi mercati del gas dove aziende e investitori si scambiano contratti future per le forniture di gas con consegne mensili, contratti che servono sia per acquisti reali di gas naturale.
Tra gli hub europei l’olandese Title Transfer Facility (il TTF) si è imposto come il mercato di riferimento non solo min Europa. “Nel 2021 sul TTF ci sono stati scambi di gas per 53 mila TWh di elettricità, contro i 6 mila del secondo mercato principale (il britannico Npb) e i mille abbondanti del Psv italiano” come descritto da Pietro Saccò su Avvenire del 20 aprile 2022.
E si legge “Il 68% degli scambi sul TTF ha riguardato contratti future, segno di una predominanza di operazioni puramente finanziarie rispetto a quelle per l’effettivo acquisto fisico di gas. È sul TTF che si fa il prezzo del gas europeo”.
Il mercato fa capo a Intercontinental Exchange (ICE) una società finanziaria statunitense fondata nel 2000 che opera in mercati basati su internet e commercia in futures ed energia, commodities e prodotti finanziari derivati. L’obiettivo principale della società in principio erano prodotti energetici (petrolio grezze e raffinato e gas naturale) ma ha esteso le sue attività in commodities come zucchero, cotone, caffè e scambio di valuta. ICE è un gruppo da 7,1 miliardi di dollari di fatturato che dal 2013 controlla anche il NYSE, cioè la Borsa di New York.
Essendo una Borsa, più scambi ci sono più Ice guadagna. Nel 2021 gli scambi sul TTF sono aumentati del 45% e il gruppo ha visto crescere del 10% i suoi ricavi nel settore dell’energia, a 1,2 miliardi di dollari.
Un mercato speculativo?
Torbjorn Tornqvist, miliardario svedese primo socio e amministratore delegato di Gunvor, multinazionale svizzero-cipriota tra i maggiori trader di materie prime energetiche sul mercato europeo del gas ha un’idea precisa:Gli hanno chiesto se il mercato del gas europeo funziona: “Penso sia rotto, lo è davvero… E il problema è un prezzo TTF disfunzionale”.
Patrick Heather dell’Oxford Institute for Energy Studies ha individuato diverse cause “reali” per l’aumento delle quotazioni: una cattiva gestione degli stoccaggi, il sostanziale esaurimento del giacimento olandese di Groningen, le tensioni con la Russia ma nessuna, di per sé, è sufficiente a giustificare ciò che sta avvenendo. L’ analista parla di livelli di volatilità “incredibili e senza precedenti” con rincari “davvero inediti, non solo per il mercato del gas, ma per i mercati dell’energia in generale, dove niente di questo genere era mai successo prima”.
Secondo Heather è possibile che le mosse dei trader per fare salire i prezzi per ragioni speculative prima della chiusura del 2021 abbiano “provocato ed esacerbato” la corsa del prezzo del TTF a dicembre.
Fonte: rainews