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Cecilia Sala: Tajani, canali aperti con Iran e Siria decisivi

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“Non a caso abbiamo tenuto aperti i rapporti politici con l’Iran, abbiamo tenuto perta l’ambasciata in Siria”, spiega il vicepremier. Tajani nega poi che ci sia uno scambio tra la liberazione di Sala e quella dell’ingegnere iraniano Abedini: “Sono due cose separate, lo hanno spiegato anche le autorità iraniane”. E riconosce all’opposizione che “a parte qualche voce isolata”, è stata “responsabile”. La visita del premier a Trump del 4 gennaio “ha avuto un effetto politico che è stato affiancato dal lavoro politico generale costruito per far capire che l’Italia parlava con gli Stati Uniti, ma non c’è stata una conseguenza diretta sulla liberazione di Sala”.
A Qn poi Tajani conferma che la situazione per la liberazione della giornalista si è sbloccata definitivamente la notte precedente il suo arrivo in Italia, quando Caravlli“ è andato a Teheran per l’ultimo colloquio e poi a riprendere Cecilia e accompagnarla a Roma”. E ancora il ministro degli Affari Esteri ribadisce che sul caso Abedini “la nostra giustizia è indipendente e deciderà se concedere o meno gli arresti domiciliari”. “Quello che è successo il messaggio chiaro della presenza del ruolo di prestigio dell’Italia anche nell’area del Medio Oriente”, dove ha “capacità di poter interloquire con tutti i paesi“.
“Siamo stati in silenzio e ci siamo presi qualche critica per questo – spiega poi, intervistato da Il Giornale – ma anche le ore in cui abbiamo parlato poco sono servite. Fin dall’inizio, fin dal primo giorno avevamo visto giusto, continuando a lavorare senza sosta sotto traccia per cercare di liberarla. Così si ottengono i risultati, in casi difficili come questo: senza chiacchierare, parlando poco agendo molto”. “Sono stati giorni difficili, abbiamo lavorato di continuo, li abbiamo trascorsi dedicando al caso ogni sforzo. Oggi possiamo dire che c’è stato un lavoro di squadra fra governo, intelligence, diplomazia e anche con la famiglia che è stata bravissima a gestire la situazione e il silenzio stampa. E c’è stato un intervento diretto della premier, che ha partecipato a tutte le riunioni. Poi la situazione si è sbloccata per davvero l’ultima notte. La discrezione, il lavoro incessante portano risultati“. Lo dice al Corriere della Sera il ministro per gli affari esteri Antonio Tajani, riferendosi al lavoro fatto per riportare a casa dall’Iran a giornalista Cecilia Sala.
“Gli sforzi sono massimi e sono gli stessi per ogni cittadino italiano – puntualizza – e se è possibile anche i risultati, come in Iran si vide nel caso Piperno. La Farnesina si impegna per ogni italiano all’estero in difficoltà, questo era un caso particolarmente delicato. Conosco il papà di Cecilia, è chiaro che ho condiviso la sua preoccupazione di padre, ma ripeto: per noi tutti gli italiani che hanno bisogno di aiuto sono uguali”.
Tajani sottolinea che il fatto che l’Italia “ha rapporti con tutti i paesi dell’area del Medio Oriente, anche con quelli di cui non condivide politica e azioni” ha reso possibile agire “con efficacia anche di fronte a grandi difficoltà”. (AGI)