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Moglie del re di Cipro Giacomo II, alla sua morte continuò a regnare sull’isola. Quando la repubblica di Venezia la costrinse ad abdicare, Caterina Cornaro tornò in Italia e creò una feconda corte d’intellettuali e artisti ad Asolo

Di Franco Cardini

Nel 1468 il re di Cipro Giacomo II sposò Caterina, ereditiera delle grandi fortune dei Corner, e in tal modo sostituì l’alleanza veneziana alla tutela genovese ormai conclusasi sull’isola. Alla morte del marito, avvenuta nel 1473, Caterina Cornaro continuò a regnare sull’isola come sua legittima sovrana. La turbolenta e machiavellica lotta che si accese per il controllo del regno non cessò e gli anni che seguirono furono per Caterina un periodo di tradimenti e complotti, umiliazioni e minacce, fino a quando la repubblica di Venezia non le intimò di abdicare e tornare a Venezia. Caterina Cornaro lasciò l’isola vestita di nero nel 1489 e raggiunse la città lagunare per eclissarsi dalla storia di Cipro e creare una sua corte ad Asolo.

Caterina Cornaro fu costretta alla fine dell’inverno del 1489 ad abdicare, a quanto sembra tutt’altro che di buon volere: Venezia sostenne che l’annessione di Cipro era necessaria per contenere la crescente minaccia ottomana nel Mediterraneo orientale. Si apriva così una nuova fase della vita di Cipro che si sarebbe conclusa nel 1570-72 con la conquista da parte del sultano d’Istanbul Selim II, figlio del grande Solimano il Magnifico.

Rientrata e accolta trionfalmente a Venezia a bordo del Bucintoro, Caterina Cornaro dovette deporre la corona di Cipro senza per questo rinunciare al titolo e al rango di regina. Agli ultimi, turbolenti anni vissuti sull’isola seguirono anni di pace e di quiete che Caterina condusse come signora di Asolo, nella marca trevigiana. Nel palazzo che qui abitò, circondata da una piccola corte, visse e regnò come regina delle arti. Nel Palazzo Pretorio di Asolo, Caterina invitò pittori e letterati, tra i quali anche Giorgione, Lorenzo Lotto, Pietro Bembo e Luigi da Porto. Sotto la signoria e la protezione della regina, una ristretta e raffinata cerchia di artisti produsse, in un bucolico ritiro tra Asolo e il Barco di Altivole, grandi capolavori della pittura e della letteratura italiana.

 

Fonte: storicang.it/