In questo scenario, “il governo – prosegue il parlamentare M5s – è completamente assente: il decreto Carceri, infatti, è un provvedimento inutile che non risolve il sovraffollamento carcerario e non inverte la rotta del sottodimensionamento del personale di Polizia Penitenziaria, amministrativo e sanitario da destinare presso le case circondariali del Paese. D’altro canto, anche il decreto Sicurezza del Governo Meloni si è rivelato inutile in tal senso, poiché mira unicamente ad aumentare le pene, ma tace impunemente sui diritti e sulla dignità di chi è ristretto o lavora all’interno delle carceri”.
Per Turco “il caso Taranto è una vera e propria emergenza nazionale: nella casa circondariale ‘Carmelo Magli’ è detenuto il doppio dei rei (circa 950) di quelli per i quali la struttura sarebbe stata concepita (circa 500), con una carenza del personale del 30% circa rispetto all’organigramma previsto in una situazione di normalità. A ciò si aggiungono le numerose lacune in tema infrastrutturale e di reinserimento sociale e, per tutti questi motivi, l’impegno del M5S sarà quello di puntare sul ‘dopo’, poiché dai colloqui con le detenute è emersa l’enorme difficoltà di affrontare la libertà al termine della pena, nell’ottica del reinserimento nella società civile anche attraverso precorsi di formazione e lavoro. Ma l’emergenza più grande riguarda i figli delle recluse, che pagano lo scotto di un mancato reinserimento sociale anche sulla propria pelle. Tante detenute hanno figli minorenni, ma tante altre li hanno maggiorenni e già in carcere da giovanissimi: questa catena va spezzata con urgenza, e ciò potrà realizzarsi solo con una massiccia presenza dello Stato”. “Sovraffollamento carcerario, sottodimensionamento del personale – elenca – carenze infrastrutturali e mancanza di organicità sui temi di rieducazione, prevenzione, reinserimento sociale, recupero culturale e alternative di vita per i figli di chi è sottoposto a regime carcerario, sono tematiche le cui soluzioni non possono e non devono essere mai più postergate dallo Stato. Per questo, il M5s contrasterà le politiche austeritarie del Governo Meloni che, anche su questa emergenza nazionale, non ha previsto le risorse necessarie nell’ultima Legge di Bilancio. Servono, infatti, maggiori risorse – conclude il senatore del Movimento 5 Stelle – anche per i servizi sociali non solo a sostegno dei detenuti ma anche dei figli, al fine di dar loro un futuro di giustizia, legalità e di riscatto: in mancanza di quest’alternativa si può solo spalancare la strada della criminalità come unico itinerario di vita”. “Oggi, insieme a una delegazione del Movimento 5 Stelle Taranto ed alla presenza del direttore, Luciano Mellone, e del primo dirigente della polizia penitenziaria, Bellisario Semeraro, mi sono recato presso la casa circondariale ‘Carmelo Magli’ di Taranto, al fine di incontrare le donne detenute nella sezione femminile, per ascoltare le loro istanze e per donare alcuni regali destinati ai loro bambini, raccolti nell’ambito dell’iniziativa ‘Giocattoli in MoVimento 2024’. Mario Turco, vicepresidente M5s, nonché coordinatore del comitato economia, lavoro e impresa sottolinea che “la situazione, all’interno del penitenziario tarantino, è diventata ancora più insostenibile: chi sta scontando una pena si ritrova a sopravvivere in condizioni disumane, in una condizione d’emergenza che si è cronicizzata in modo alquanto preoccupante”.
“Se è vero che ‘chi sbaglia paga’ – annota – è anche vero che la pena deve essere scontata in maniera dignitosa e puntare alla rieducazione e al reinserimento sociale del reo. Invero, i detenuti vivono quotidianamente uno stato di marginalità sociale, che ha condotto l’anno appena trascorso a segnare un record nero di suicidi all’interno delle strutture penitenziarie italiane e che, purtroppo, ha coinvolto anche il personale penitenziario, costretto a lavorare in ambienti insicuri e indecenti”. (AGI)