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Carceri: Faraone, 39 suicidi e ancora nessun provvedimento serio

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“Si è consumato l’ennesimo suicidio, un agente penitenziario di 39 anni che ha vissuto il carcere non come il luogo di lavoro ma come privazione, disagio, inquietudine”. Lo scrive sui social network Davide Faraone, capogruppo alla Camera di Italia Viva. “Quelle mura come la tragedia che ogni giorno si consuma sulla pelle di detenuti e agenti. È il sesto agente dall’inizio di anno, una carneficina, vite spezzate a cui vanno solo le formali condoglianze del ministro Nordio ma non ci sono provvedimenti seri, nemmeno annunciati, che pongano fine allo stillicidio di vite che sfiniscono per disperazione. Nessuno di questo Governo si accorge che il sistema carcerario è alla deriva, nessuno sente il peso morale di questi suicidi? I detenuti morti suicidi e gli agenti malati dello stesso male, quello di non riuscire più a vivere, un unico destino: la morte. L’appello è sempre lo stesso, caro ministro Nordio: non bastano le belle intenzioni e le auliche parole. Serve mettere mano alla situazione degenerativa degli istituti di pena. Le omissioni valgono come attestazioni di responsabilità”, conclude. (AGI)