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Carceri: Camera penale Bologna, servono amnistia e indulto

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“Di fronte all’attuale situazione delle carceri italiane, auspichiamo con forza l’adozione di provvedimenti risolutivi come amnistia e indulto e il più ampio ricorso alle misure alternative al carcere, con la speranza che la politica non continui a mostrarsi sorda e cieca di fronte a questa inaccettabile emergenza di fronte alla quale è assolutamente necessario intervenire il più rapidamente possibile”. Così il Direttivo e l’Osservatorio ‘diritti umani, carcere ed altri luoghi di privazione della Libertà’ della Camera Penale di Bologna ‘Franco Bricola’, dopo il terzo decesso in tre giorni avvenuto ieri in Emilia-Romagna, nel carcere della Dozza di Bologna, dove un detenuto 40enne di origine pakistana si è accasciato ed è morto. “Conclusioni più precise sulla sua morte – spiega il Direttivo – saranno possibili solo dopo gli esami autoptici. Tuttavia, ogni decesso in carcere, qualsiasi ne sia la causa, non può che suscitare sentimenti di indignazione, perché ci ricorda la crisi endemica in cui versa l’attuale sistema penitenziario: il costante e progressivo sovraffollamento, la mancanza dell’erogazione da parte dello Stato di risorse per ristrutturare edifici decadenti e spesso malsani, la carenza di operatori penitenziari, di lavoro in carcere e di adeguate attività trattamentali ed ancora l’insufficienza di personale sanitario, psicologi e psichiatri; l’elenco può essere vistosamente più lungo ma ci fermiamo qua”. Secondo la Camera Penale di Bologna, “l’avvio del Giubileo, dedicato alla speranza e intitolato ‘Spes contra Spem’, nonché la scelta di aprire la Porta Santa nel carcere di Rebibbia, rappresenta un messaggio fortemente simbolico da parte di Papa Francesco, rivolto a porre l’attenzione sulle condizioni detentive”. “Così come il Presidente della Repubblica – prosegue -, in occasione del messaggio di fine anno agli italiani, ha richiamato la politica a intervenire per assicurare il rispetto dei principi di umanità e di dignità dei detenuti”. (AGI)