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Caporalato: Orlando, criterio congruità per Durc in agricoltura

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“Se non vogliamo che il dibattito che ha seguito la tragica morte del bracciante indiano Satnam Singh nella provincia di Latina sfumi nel nulla, abbiamo il dovere di fare un passo avanti nel rafforzamento degli strumenti per il contrasto al lavoro nero e al caporalato. La Legge 199 è un buon intervento per individuare strumenti di repressione penale, ma non ha funzionato dal punto di vista della responsabilizzazione della filiera. Nel frattempo però abbiamo sperimentato un altro strumento, l’ho promosso io da Ministro del Lavoro, nell’ambito dell’edilizia: il criterio di congruità come condizione per il rilascio del DURC. Sulla base di tabelle stabilite dalle parti sociali vengono definiti quanti lavoratori sono necessari per realizzare un tipo di manufatto. Questo strumento, che ha fatto emergere molte risorse per il fisco e ha combattuto e ha contrastato il lavoro nero, è anche uno strumento molto importante per il contrasto al caporalato e potrebbe essere esteso all’agricoltura”. Lo dice il deputato Pd ed ex Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, in un video pubblicato sui social in una pausa dei lavori a Strasburgo dove partecipa alla plenaria del Consiglio d’Europa. “L’agricoltura già oggi ha una qualificazione delle aree per gli aiuti agricoli: quanto va sostenuta un’impresa che produce una determinata coltura in un determinato posto. Sulla base degli stessi parametri si potrebbe definire una corrispondenza tra il tipo di produzione – sostiene l’esponente dem – il luogo dove si produce e il numero di dipendenti che si devono assumere come condizione per il rilascio all’autorizzazione della commercializzazione e della trasformazione. È una proposta concreta, sulla quale riflette anche il sindacato, che può far emergere molto lavoro nero e soprattutto può evitare che ci sia un dumping nei confronti delle imprese che rispettano le regole. Mi auguro che questa proposta non cada nel vuoto”. (AGI)