AGI – Sono state pubblicate le definizioni dei requisiti prestazionali e dei metodi di prova delle mascherine generiche, frutto della collaborazione tra UNI (Ente Italiano di Normazione) e il Politecnico di Torino. Ora e molto probabilmente anche nei prossimi mesi, le mascherine di comunità continueranno a ricoprire un ruolo fondamentale nella quotidianità di tutti per il contenimento del Covid-19, ma fino ad oggi non esisteva alcun riferimento utile a valutarne le prestazioni filtranti e la respirabilità.
Ecco perché, spiega una nota, “UNI insieme all’Ateno torinese hanno messo a punto due nuove prassi di riferimento sulle maschere di comunità ‘Parte 1-Requisiti, classificazione e marcatura’, che fornisce i requisiti prestazionali, inclusi gli elementi utili per una loro classificazione e marcatura e indicazioni relative alla valutazione di conformita’; e ‘Parte 2-Metodi di prova’, con le indicazioni per l’uso di un metodo innovativo per misurarne le prestazioni filtranti mediante due prove distinte, ovvero l’efficienza di rimozione delle particelle e la resistenza all’attraversamento dell’aria.
Questi due documenti avranno un impatto diretto su tutte le mascherine – monouso o lavabili, anche autoprodotte – che utilizzeremo nella cosiddetta Fase 3 di convivenza con il Covid”.
“Ad eccezione delle categorie di lavoratori che hanno bisogno di dispositivi medici o di protezione individuale – prosegue la nota – tutti i cittadini possono utilizzare le mascherine di comunità, così come indicato nel Dpcm del 26 aprile 2020, considerate una misura indispensabile per contenere la diffusione del virus, pur non avendo le caratteristiche di dispositivo medico UNI EN 14683 ‘Maschere facciali ad uso medico’, né di dispositivo di protezione individuale UNI EN 149 ‘Semimaschere filtranti antipolvere'”.
“La normazione tecnica – dichiara il presidente UNI, Piero Torretta – mai come in questo momento ha un’estrema utilità sociale: la pubblicazione con il Politecnico di Torino delle due prassi di riferimento sulle mascherine di comunità ha lo scopo di fornire linee guida sui requisiti che soddisfino le indicazioni del decreto ‘Cura Italia’ e offrire, con spirito di servizio, ai produttori e agli utilizzatori, riferimenti certi per garantire la conformità alle finalità di tutela della salute a cui le mascherine di comunità sono indirizzate”.
“Le prime misure su filtri per aria – afferma il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco – effettuate nel Laboratorio di tecnologia degli aerosol e filtrazione aria che fu diretto da nomi illustri come i professori Codegone e Anglesio e che fa capo oggi al professor Paolo Tronville del Dipartimento energia del Politecnico risalgono a 85 anni fa. Negli ultimi 30 anni abbiamo contribuito a sviluppare norme internazionali per molteplici applicazioni e collaborato con UNI e il CTI per portare l’Italia ai vertici nel settore della normazione nel campo della filtrazione dell’aria. Siamo molto soddisfatti di avere messo a disposizione di tutti il nostro bagaglio di conoscenze, ancora di più in questo periodo di difficoltà. I metodi di prova proposti nelle prassi di Riferimento appena pubblicate sono frutto della nostra esperienza e offrono uno strumento affidabile e flessibile per fare fronte alle esigenze attuali e future per questa importante applicazione” conclude.
Le due prassi di riferimento UNI/PdR 90:2020 possono essere liberamente scaricate dal sito UNI ai seguenti indirizzi: https://tinyurl.com/y6wm9dvf https://tinyurl.com/ybn96lrv
Vedi: Capacità filtrante e respirabilità: ecco gli standard per le mascherine
Fonte: cronaca agi