Type to search

Camorra: Santillo, Schiavone racconti connivenze con politica

Share

“Anche il ‘grande’ boss dei Casalesi, il temibilissimo Sandokan Schiavone, è caduto, ha deciso di collaborare con la Giustizia. Senza dubbio, almeno da un punto di vista simbolico, anche lui si è arreso allo Stato. Per chi è cresciuto nella provincia dominata dai Casalesi, questa notizia ci dice innanzitutto una cosa: non esiste alcun principio camorristico insuperabile. Questa è gente che ha solo fatto male a questa terra, se decide di pentirsi, al di là dei propri calcoli, vuol dire che cede ai principi dello Stato, alla legalità. Il gesto di Schiavone assume un significato molto importante, specie verso i giovani: non esiste nessuna ideologia, nessun uomo d’onore incrollabile. Sono tutte stupidaggini che questi criminali usano e hanno usato per provare alimentare il loro potere. Ciò detto, il giudizio concreto su questo pentimento lo potremo dare solo alla prova dei fatti. Schiavone, insieme ai suoi sodali, ha dominato la provincia di Caserta e non solo tra gli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso. Di quale classe politica si è servito? Quale rete imprenditoriale ha beneficiato del potere e dei soldi del clan dei casalesi? Esiste ancora qualcuno che continua a beneficiare di una base marcia di estrazione mafiosa? Di quali danni ambientali e sanitari si è macchiato il suo clan? Ecco, la parte sana e civile di questa provincia, attende queste e altre risposte”. Lo scrive su Facebook il deputato Agostino Santillo, vice presidente del gruppo M5S a Montecitorio. (AGI)
RED