Gli anni settanta furono pieni di conquiste civili: le leggi sul divorzio e sull’aborto (proposte dal socialista Loris Fortuna) confermate dai rispettivi referendum, la legge per la parità sul lavoro, l’approvazione del nuovo diritto di famiglia e il ruolo che vi ebbero Nilde Jotti (Pci) alla Camera e Agostino Viviani (Psi), presidente della Commissione Giustizia al Senato. In quegli anni si ebbe la prima donna ministro, Tina Anselmi (Dc) nel 1976 e la prima donna presidente della Camera, Nilde Jotti nel 1979.
“Il movimento delle donne – ha rilevato Spini al convegno ‘In Parlamento con le donne’ a Montecitorio – compì in quegli anni una vera e propria rivoluzione, grazie anche alla mobilitazione che fu in grado di fare in occasione dei due sopracitati referendum. Ma la battaglia fu lunga. Personalmente rivendico di essere stato il primo firmatario della legge che nel 1999 ammise su base volontaria le donne nelle forze armate, abbattendo l’ultima barriera che ad esse si frapponeva nell’ingresso nella pubblica amministrazione. Ricordo molto volentieri l’impegno che l’allora ministro della Difesa, Sergio Mattarella, mise nella piena attuazione della legge. La battaglia per un’effettiva parità è tutt’altro che conclusa -sottolinea Spini – ma sarà vinta se manterremo lo stesso spirito di quegli anni”.(AGI)